Il Consiglio europeo si appresta ad affrontare il tema energia. In queste due giornate di riunioni, il focus principale sarà sicuramente il price cap. Olaf Scholz, cancelliere tedesco, però si oppone con fermezza alla misura di un tetto al prezzo del gas.
L’Unione Europea affronta in queste ore la questione della crisi energetica che sta mettendo in ginocchio tutti gli stati membri. Nonostante si voglia trovare una soluzione (e questo rimane l’ obbiettivo comune) le opinioni non sono allineate. L’ancora premier Mario Draghi tenterà di convincere il Consiglio Ue a introdurre un price cap dinamico ma il leader tedesco Scholz non la pensa come lui.
L’andamento economico europeo attuale va di pari passo con il conflitto tra Russia e Ucraina e la questione predominante dei due giorni di riunione è la crisi energetica attuale. È possibile osservare il disagio in ogni stato, sia in ambito privato che a livello commerciale.
Le aziende faticano a mantenere le produzioni attive e i costi esorbitanti sono già fuori controllo e difficili da pagare. Per non parlare delle famiglie e dei dati raccolti dai sondaggi che parlano chiaro e rivelano uno scenario catastrofico. I cittadini non riescono a fare fronte al rincaro dei prezzi e l’Ue necessità di un piano comune per riportare un minimo di equilibrio e stabilità.
L’ex presidente della BCE, Mario Draghi, è uno dei maggiori sostenitori del price cap ovvero un tetto sul pezzo del gas. La proposta in realtà riguarda un tetto del prezzo dinamico e temporaneo poiché il price cap nudo e crudo è stato rifiutato. Si tratta di una manovra dinamica che limiterebbe i picchi estremi dei fornitori e gestori presso tutelando consumatori ma valutando l’andamento della situazione momento per momento.
La decisione di imporre un price cap non è stata ben accolta da Vladimir Putin e Mosca, che si oppongono e minacciano di chiudere tutte le forniture all’Unione europea. Questo, ma anche per il fatto di aver notato che le sanzioni emesse contro la Russia hanno danneggiato gli stessi membri europei e la paura di una crisi ancora maggiore, frena diversi membri del Consiglio Ue.
Il primo cancelliere tedesco Scholz si è espresso contro l’introduzione del price cap da parte dell’Ue. Durante il dibattito tenuto tra i membri del Consiglio ha espresso le sue preoccupazioni e considerazioni in merito.
Ha riferito: “Con un tetto al prezzo del gas, la Ue rischia di averne di meno”. Scholz difatti crede che i fornitori potrebbero decidere di rifornire altri stati per evitare di avere un tetto sul prezzo e non farebbero fatica a trovare nuovi acquirenti dato il periodo storico.
Anche l’Olanda è d’accordo con la Germania e si oppone al price cap che il Consiglio Ue sta invece vagliando come ipotese, proprio in queste ore un punto di incontro, per dare respiro a cittadini ed imprese obbiettivamente in difficoltà.
Il Consiglio Ue parlerà anche delle limitazioni adottate da ogni membro per il proprio stato come ad esempio razionamento energetici e tagli all’energia pubblica. Un momento delicato in quanto l’arma energetica è davvero un problematica che trascina con se tanti altri aspetti ad essa collegati.
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