Spunta una nuova accusa per l’ex ministro Luca Lotti nell’ambito del procedimento Consip. Già imputato per favoreggiamento, ora dovrà rispondere anche di rivelazione del segreto d’ufficio. La decisione è arrivata dal giudice per le indagini preliminari di Roma, nonostante la posizione della procura, che chiedeva il non luogo a procedere. Per la stessa accusa è stato imputato anche il generale dell’Arma Emanuele Saltalamacchia.
“Una decisione sorprendente”, è il commento dell’avvocato Ester Molinaro, nel collegio difensivo con Franco Coppi, mentre Lotti assicura: “Affronterò il processo con la tranquillità e con la serenità di chi sa che si difenderà lì per raccontare la verità dei fatti” Per l’ex ministro rinviato a giudizio “Non è cambiato niente””.
“Hanno già parlato i miei avvocati. Quando arriva una decisione del genere non si è né sorpresi, né delusi. Sapevo che il processo doveva iniziare. C’è un secondo capo di imputazione per il quale la procura per tre volte aveva chiesto l’archiviazione. Comunque queste decisioni non si commentano”. Il deputato ed ex ministro dello Sport nel governo Gentiloni non ha commentato nemmeno la contestuale accusa al generale dei carabinieri Emanuele Saltalamacchia.
Con Lotti e Saltalamacchia sono stati rinviati a giudizio l’imprenditore e amico di famiglia di Tiziano Renzi, Carlo Russo, accusato di millantato credito, e l’ex consigliere di Palazzo Chigi Filippo Vannoni, che risponde di favoreggiamento. Imputato per la stessa vicenda anche l’ex comandante dell’Arma Tullio del Sette, che risponde di favoreggiamento e rivelazione del segreto d’ufficio, ma in procedimento stralciato dal principale.
L’iscrizione di Lotti sul registro degli indagati risale al 21 dicembre del 2016, il giorno dopo l’audizione, davanti ai pm di Napoli John Woodcock e Celeste Carrano, nella quale l’ex ad Consip Luigi Marroni, il grande accusatore dell’inchiesta, aveva ammesso di aver saputo dall’allora ministro, dell’indagine in corso sulla centrale acquisti della pubblica amministrazione. Il fascicolo passò subito a Roma per competenza e il 27 dicembre Lotti fu sentito dagli inquirenti.
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Anche Vannoni secondo la procura avrebbe parlato in più occasioni a Marroni dell’inchiesta. E per quanto riguarda Russo, è accusato di millantato credito per aver detto all’imprenditore Alfredo Romeo (imputato in altro processo) di avere conoscenze politiche, tra le quali quelle con la famiglia dell’allora premier Matteo Renzi, facendosi promettere da lui 100mila euro come prezzo per la sua mediazione. Nell’ambito della stessa vicenda la procura ha chiesto l’archiviazione del fascicolo per millantato credito a carico di Tiziano Renzi e il gip ha risposto chiedendo ulteriori indagini.
Il generale Del Sette era stato coinvolto dall’ex presidente Consip Luigi Ferrara al quale avrebbe detto dell’indagine sull’imprenditore Alfredo Romeo. E anche il generale Saltalamacchia avrebbe rivelato informazioni riservate sull’indagine, secondo quanto detto dichiarato da Marroni.
La prossima udienza è fissata per il 13 ottobre, data in cui i procedimenti saranno riunificati.
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