Giuseppe Conte ha presentato alla Camera il nuovo Dpcm. Dopo un’accesa trattativa con le Regioni, sono state ufficializzate le norme anti Covid che dovrebbero entrare in vigore domani o mercoledì. Alle 17 parlerà in Senato: tenute conto di eventuali annotazioni e correzioni, dovrebbe firmare già questa sera il decreto.
Confermate le indiscrezioni e le anticipazioni che erano circolate tra ieri e stamattina: verranno applicate norme diverse a seconda della zona, al contrario di quanto richiesto da molti governatori regionali.
“Già sabato, la lettura del report settimanale sul quadro pandemico dell’Iss ha costretto a configurare un nuovo pacchetto di misure già oggi, prima del 4 novembre“: il premier ha sottolineato la necessità di un intervento immediato, ma di essere disposto all’ascolto e al dialogo con le opposizioni, che per ora hanno sempre rifiutato. Conte le ha invitate a ripensarci, di essere sempre disponibile a un incontro, confermando però che non vuol creare confusione nei ruoli decisionali: il governo agisce in totale consapevolezza e responsabilità.
Aumentano i tamponi e i controlli, ma aumentano anche i casi in maniera incontrollata in tutta Europa. Conte ha diffuso dati ufficiali allarmanti: “È stato registrato un incremento di casi superiori ai 150 contagi ogni 100mila abitanti. A ieri in Italia c’erano 378129 contagiati in Italia, i casi sono quasi raddoppiati in una settimana. Secondo i dati dell’Iss oltre il 65% delle persone sono asintomatiche o paucisintomatiche“. Il numero di contagiati è molto più alto rispetto alla prima ondata, ma ora molti casi vengono riscontrati per tempo, quando ancora i sintomi sono lievi o il soggetto è asintomatico: non per questo però la situazione è meno grave, soprattutto per quanto riguarda i posti liberi negli ospedali. Anche se ora i posti Covid sono 10.841, di questo passo potrebbero non essere abbastanza.
La media nazionale del codice Rt è 1,7 e in alcune Regioni è superiore. Stando all’Istituto Superiore di Sanità e al Ministero della Salute, lo Scenario 4 è ormai alle porte.
Non tutte le Regioni subiranno il medesimo trattamento: sono previste tre aree con diversi livelli di rischio e conseguenti norme sempre più restrittive. I parametri per definire i livelli sono l’indice di replicabilità del virus, i focolai e la situazione della diponibilità dei posti letto negli ospedali. Sarà il Ministero della Salute a decretare in quale livello si posiziona una determinata Regione.
La previsione è che ben 15 Regioni possano superare, nel giro di un mese, la soglia critica per quanto riguarda i reparti di terapia intensiva.
Conte ha dunque presentato lo scenario futuro in merito alle regole restrittive valide in tutto il territorio nazionale:
In merito all’ultimo punto, Giuseppe Conte ha confermato il coprifuoco ma non ha specificato se ci sarà un cambio di orario. Potrebbe essere anticipato alle 21 o alle 22. La decisione è ancora dibattuta con le Regioni, il cui incontro era in corso durante il discorso alla Camera.
Il Premier Conte è poi intervenuto in Senato per la discussione dello stesso Dpcm dove ha riconfermato le misure proposte dalla Camera.
“L’interlocuzione col Parlamento e il coinvolgimento delle forze politiche sono passaggi fondamentali. Già dopo sabato in relazione alla lettura del report ragionato sui dati, siamo stati costretti a presentare delle misure prima di mercoledì 4 novembre. In ragione alle sopravvenute evenienze, ho anticipato le mie comunicazioni al Parlamento prima che vengano messe in atto le disposizioni. Accoglierò rilievi e osservazioni verso le misure che saranno approvate. Purtroppo la recrudescenza della pandemia ha portato a una moltiplicazione dei contagi, metà di quelli francesi e poco meno della metà di quelli del Regno Unito. Qui, come in Spagna, l’epidemia è ripresa prima e corre di più“, ha dichiarato nel suo intervento alle 17.00 di oggi, lunedì 2 novembre.
Conte ha poi annunciato che il ministero della Salute sta già pianificando la distribuzione dei vaccini, a partire dalle persone più fragili: «Tra questi gli anziani, che hanno permesso il miracolo economico del Paese, proiettandolo tra i membri del G7», dichiarazione cui è seguito un applauso dell’aula.
Dopo aver chiarito i dati sul progresso dell’epidemia, il Presidente del Consiglio ha annunciato l’arrivo di altri 1.789 ventilatori per le terapie intensive, coordinato dal commissario Domenico Arcuri. «Oggi abbiamo una maggiore disponibilità di dispositivi di protezione individuale da distribuire alla popolazione. L’Italia è uno dei pochi Paesi al mondo in cui, ogni giorno, vengono distribuite gratuitamente 11 milioni di mascherine ai membri del mondo scolastico».
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