Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm, presentato l’altro ieri alla Camera e perfezionato dopo un lungo incontro con i capidelegazione della maggioranza, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. Valido da domani giovedì 5 novembre fino al 3 dicembre, prevede tre fasce di gravità con cui classificare le varie regioni: verde, arancione e rossa.
A decidere se inasprire le regole via via che la situazione sarà monitorata sarà il ministro della Sanità Speranza, che si baserà sul documento “Prevenzione e risposta Covid-19, evoluzione della strategia per il periodo autunno inverno” condiviso con le Regioni, che prevede 21 criteri di valutazione.
Stando al testo del Dpcm, le norme applicate in tutta in Italia indipendentemente dalla fascia di gravità sono:
Quando una zona viene riscontrato uno scenario di elevata gravità e un livello di rischio alto (Livello 3), allora diventa arancione. Lo status dura almeno 15 giorni e qui le norme aggiuntive definite dal Dpcm sono:
Quando lo scenario è di massima gravità e il rischio è alto (Livello 4), la regione diventa rossa. Anche in questo caso, la denominazione dura due settimane. Qua, come indicato nel Dpcm, vengono applicate ulteriori norme ancora più restrittive:
Secondo il Dpcm valido da domani, a stabilire in quale fascia rientra una Regione è la Regione stessa insieme al ministro Speranza, i quali inoltre valuteranno se applicare tutte le norme o se apportare eventuali modifiche.
Le Regioni, che inizialmente erano contrarie alla suddivisione in fasce del paese, hanno richiesto comunque che le decisioni del Ministero della Sanità possano essere dibattute e quindi valutate in accordo e non solo imposte.
Le Regioni che probabilmente saranno collocate nel Livello 4 definito dal Dpcm sono Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Alto Adige e Calabria. Non è certamente inaspettato: sono le zone in cui il virus ha colpito più duramente e dove gli ospedali sono più in difficoltà. Per loro è previsto sostanzialmente un lockdown un po’ più morbido rispetto a quello della primavera: la speranza è che due settimane bastino per far tornare la situazione sotto controllo.
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