Giuseppe Conte è volato oggi a Palma di Maiorca per il vertice italo-spagnolo per fare il punto sulla situazione Covid. Durante la conferenza stampa tenuta insieme al primo ministro spagnolo Pedro Sánchez, ha avuto modo di parlare dei piani del governo per il prossimo futuro.
Gli argomenti trattata sono andati dal Covid all’Unione Europea fino alle questioni economiche e alla gestione dei flussi migratori.
I due premier hanno sottolineato la solidarietà e forte legame tra i due paesi, rafforzatosi nel tempo nonostante fossero ben 7 anni che non si tenesse questo incontro. Conte infatti ha dichiarato “Quando si rivestono ruoli istituzionali spesso si fanno vertici incasellati nelle etichette dei protocolli. Con Pedro c’è qualcosa di più, che nasce anche nei giorni del negoziato europeo e anche prima. Ho apprezzato la sua propensione al dialogo, la sua intelligenza politica e il suo tratto umano“.
Entrambi hanno sollecitato l’Unione Europea a prendere decisioni ferme e condivise nel bene di tutti i paesi membri sia per quanto riguarda la distribuzione dei vaccini che delle risorse economiche, insistendo sulla necessità del Recovery Fund. Come ha spiegato lo spagnolo: “Abbiamo molti punti dell’emergenza Covid che richiedono una risposta europea. Questo è un vertice di concertazione ma anche di azione, abbiamo definito delle risposte non solo tra i due Paesi ma anche per l’Ue. È un vertice che vuole risaltare il meglio dell’Europa“.
A nome di Italia, Grecia, Spagna e Malta, è stato richiesto, sempre all’UE, di rivedere la gestione dell’immigrazione e lo squilibrio solidale dei vari paesi. I quattro stati presenteranno al presidente del Consiglio Ue Charles Michel, alla presidente della commissione Ursula von der Leyen e alla Cancelleria Angela Merkel, presidente di turno del semestre europeo, un piano di lavoro comune con varie proposte, visto che non è stato considerato sufficiente il rapporto della commissione . Sánchez ha così spiegato l’unione tra i quattro paesi in fatto di migrazione: “Il controllo delle frontiere da parte di Spagna ed Italia è efficiente ed efficace, non è questo il problema, il problema è cosa facciamo delle persone in mano alla tratta delle persone, in mano alla mafia che rischiano di morire in mare“.
Le questioni più sentite in Italia ultimamente, che spaccano l’opinione, sono le festività e la stagione sciistica. Giuseppe Conte ha parlato in merito al piano del governo in questi termini: “Stiamo lavorando, ho avuto dei colloqui con i rappresentanti delle istituzioni Ue, per cercare di promuovere e ottenere un coordinamento in particolare per gli impianti sciistici e le vacanze di Natale. Non possiamo pensare di poter vivere delle vacanze natalizie in montagna come negli altri anni, se c’è una risposta Ue io la auspico e credo sia opportuna“. Non è la prima volta che il premier invita alla sobrietà in vista di un Natale molto particolare, dove non ci si potrà comportare e spostare come sempre.
A tal proposito, ha parlato anche di un particolare controllo anche dei voli internazionali: “Non vogliamo invadere scelte di natura nazionale ci stiamo premurando per evitare che ci siano trasferimenti transfrontalieri, evitando che nel caso si vada all’estero si possa rientrare senza nessun controllo“. C’è da aspettarsi che i viaggi durante le vacanze natalizie saranno ridotti sensibilmente se non del tutto sospesi.
Mentre si lavora sugli spostamenti in entrata e in uscita dai confini nazionali, non è stato fatto alcun cenno a quelli su suolo nazionale: ancora non si sa se ci si potrà muovere tra le varie Regioni durante le feste natalizie. Il Dpcm ora in vigore scadrà il 3 dicembre e sembra che l’idea sia quella di decidere all’ultimo, per capire l’evolversi della situazione.
Sulla questione scuola, Conte non ha alcun dubbio: deve riaprire il prima possibile: “Non appena riporteremo sotto controllo la curva dei contagi, torneremo quanto più possibile con la didattica in presenza. Quella è la pienezza di esperienza formativa che vogliamo offrire ai nostri ragazzi“.
Il governo ha come obiettivo quello di far tornare sui banchi di scuola tutti gli alunni a partire già dal 9 dicembre.
Il nostro primo ministro ha risposto all’inevitabile domanda sul Mes mandando anche un messaggio al ministro Fontana che lo reputa una risorsa molto utile. Conte ritiene che “il problema non è nello strumento ma nelle risorse. Già nella legge di bilancio ci sono cospicue risorse, nel Recovery Plan ci saranno cospicue risorse per il sistema sanitario. C’è un piano di rafforzamento della sanità, faremo in modo che le risorse siano adeguate“.
Conte quindi dice ancora una volta no al Mes, sottolineando come vada riformato che l’Italia sia proprio in prima linea per la modifica di questi “meccanismi di mutualizzazione“. Si è detto anche sensibile “armonizzazione fiscale a livello europeo” affinché il mercato sia il più chiaro e unico possibile.
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