Il capo politico del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, incontra gli eletti del partito nelle votazioni politiche del 25 settembre e indica la strada che intende seguire il gruppo nel suo lavoro parlamentare.
Oltre all’impegno a sostegno dei poveri e degli sfruttati, il due volte presidente del Consiglio difende le principali misure realizzate dal Movimento nel corso della passata legislatura: Superbonus 110%, Reddito di Cittadinanza e legge anticorruzione.
Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, incontra i nuovi eletti del partito in Parlamento enucleando le battaglie che il gruppo grillino perseguirà nelle istituzioni. Nella nuova veste di forza politica progressista e di sinistra i 5 Stelle hanno saputo ritrovare vigore e consenso elettorale, dopo mesi di declino.
L’obiettivo principale dell’M5S, per il quale il gruppo avrebbe ricevuto un chiaro mandato popolare, si sostanzia nel garantire la massima espansione dei diritti i quali, se non garantiti equamente a tutti, diventano dei meri privilegi per pochi.
Secondo Conte, la missione pentastellata consiste nel migliorare le condizioni di vita delle persone attraverso servizi e welfare più efficienti e rilanciando investimenti e crescita delle imprese italiane.
L’attenzione del Movimento, data la forte trazione progressista intrapresa, è rivolta primariamente ai più deboli ed esposti alla crisi economico-internazionale attuale, coloro che lavorano con contratti giornalieri o settimanali, per delle paghe insufficienti quando non offensive per la dignità stessa del lavoratore, costretti spesso ad operare senza le minime garanzie di sicurezza.
La politica, a detta del leader pugliese, è uno strumento volto a costruire una visione di futuro, una traiettoria che per l’M5S deve condurre ad un progressivo e costante miglioramento della società.
La difesa degli ultimi passa, secondo Conte, anche dalla tutela di quei provvedimenti emanati nella scorsa legislatura dallo stesso Movimento 5 Stelle e che risponderebbero alle necessità dei più sfruttati ed emarginati: Reddito di Cittadinanza e Superbonus 110%.
Il Reddito di Cittadinanza è un indispensabile strumento di previdenza sociale, un sussidio al reddito dei più poveri che non può assolutamente essere demolito, specie in un periodo di crisi con forti presentimenti di recessione. Se il centrodestra dovesse muoversi verso questo nefasto esito, i 5 Stelle opporrebbero una forte resistenza parlamentare.
Tuttavia non vengono altresì negate le criticità legate alle politiche attive, in quanto sono stati pochissimi i percettori, idonei al lavoro, che hanno effettivamente trovato un impiego che li liberasse dalla necessità di avere la sovvenzione.
In tal senso, proposito della truppa contiana è la riforma del RdC, da concordare assieme alle altre forze politiche, non certo il suo smantellamento o ridimensionamento.
Altra misura già approvata che il Movimento vuole presidiare è il Superbonus 110%, principale molla propulsiva, secondo Conte, della formidabile ripresa economica registrata dall’Italia nell’immediato post-Covid.
Anche in questo caso il provvedimento potrà essere rivisto e corretto in sede di dibattito in Aula, ma il lavoro prodotto, la rigenerazione urbana, l’efficientamento energetico, la riduzione delle emissioni sono traguardi che non si possono non attribuire al Superbonus, i cui vantaggi per economia e società italiana sarebbero dunque innegabili.
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