In un lungo intervento sulle pagine de Il Fatto Quotidiano, il premier Giuseppe Conte ha spiegato le ragioni che hanno portato alle limitazioni di orario e alle chiusure di ristoranti, cinema, teatri e palestre in tutto il Paese.
“Abbiamo appena varato un Dpcm con misure più restrittive, ma necessarie” ha dichiarato il premier. “Quel Dpcm è nato da un lungo confronto tra tutte le forze di maggioranza, rappresentate dai rispettivi capi-delegazione”.
Conte ha poi spiegato che “le misure non sono in discussione”, ma piuttosto “vanno spiegate a una popolazione in sofferenza, che legittimamente chiede di capire i motivi delle scelte del governo”.
Le chiusure, ha spiegato il primo ministro, non sono state decise indiscriminatamente. Le misure messe in atto “rispondono alla necessità di tenere sotto controllo la curva dei contagi. Con lo smart working e il ricorso alla didattica a distanza nelle scuole secondarie di secondo grado, puntiamo a ridurre momenti di incontri e soprattutto l’afflusso sui mezzi di trasporto durante il giorno”. Questo perché, attualmente, la scuola e i mezzi pubblici sono i due luoghi in cui si creano più assembramenti, aumentando così il rischio di contagio.
“Acquistare subito centinaia di nuovi mezzi pubblici è impossibile, per questo andava decongestionato il sistema del trasporto pubblico agendo su scuola e lavoro e altre occasioni di uscite come lo sono l’attività sportiva in palestre e piscine”.
Con la chiusura di bar, ristoranti e luoghi di incontro, sono diminuite le occasioni di socialità che spingono le persone ad uscire la sera e a spostarsi con i mezzi pubblici. “Uscire la sera per andare al ristorante, cinema o teatro significa prendere mezzi pubblici o taxi, fermarsi prima o dopo in una piazza a bere qualcosa o a incontrarsi con amici abbassando la propria soglia di attenzione e creando assembramenti. Ecco perché abbiamo sospeso le attività di ristoranti, cinema e teatri” ha spiegato Conte sulla pagine del quotidiano.
“Così si è meno incentivati ad uscire di casa. Non solo: diminuendo le occasioni di socialità, abbassiamo anche il numero di contatti che ognuno di noi può avere, rendendo così più facile fare i tracciamenti nel caso in cui una persona risulti positiva”. Senza questo tipo di misure, ha detto il Premier, “la curva è destinata a sfuggirci di mano”.
“Ora è il momento della responsabilità” ha detto Giuseppe Conte. Il premier si è soffermato sull’importanza della chiarezza nei confronti dei cittadini da parte del governo che deve “saper dare conto delle proprie scelte, assumersi la responsabilità delle proprie azioni e non soffiare sul fuoco del malessere sociale per qualche percentuale di consenso nei sondaggi”.
“Ora è il momento di mettere il Paese in sicurezza” ha continuato il Premier. “Il rischio è di non riuscire a garantire cure e ricoveri adeguati e di non riuscire a preservare il tessuto economico e produttivo”.
Conte ha poi rivolto la sua attenzione alle difficoltà a cui vanno incontro i settori più colpiti dalla pandemia e dal nuovo Dpcm, come la ristorazione e lo spettacolo: “Penso a chi lavora nel settore della ristorazione, del turismo, dello spettacolo, della cultura, delle palestre e di tutti i settori connessi”.
Oggi sarà approvato un decreto importante con ingenti risorse che permetterà “di ristorare tutte le persone, di dare loro in maniera rapida e diretta risorse per colmare perdite dovute alle chiusure. Saranno soldi certi e rapidi”.
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