A Lampedusa continuano gli sbarchi, dopo gli 80 circa della giornata di ieri: fila di imbarcazioni davanti al porto per approdare sull’Isola.
Continuano gli sbarchi a Lampedusa. Dopo i 2mila arrivi di lunedì, e le 84 imbarcazioni totali tra il giorno e la notte, davanti all’Isola una scia di barche tutte di piccole dimensioni aspettano di approdare al porto. Sono 40 i dispersi in mare dopo l’ennesimo naufragio: continuano le ricerche nel Mediterraneo ma ancora nessun avvistamento del relitto da parte dei soccorritori. I migranti, scesi a terra, hanno riferito di avere pagato per la traversata fino a 5mila dinari tunisini.
Sono circa 10 le piccole imbarcazioni che in mattinata hanno raggiunto il porto di Lampedusa. Altri ancora invece si trovano in fila, difronte al molo Favolaro, con le autorità che hanno creato un corridoio per lasciare in attesa ordinata gli altri in attesa di sbarcare. Non è ancora chiaro quante siano le persone approdate nelle ultime ore, visto che da Lampedusa segnalano ancora altre imbarcazioni all’orizzonte pronte ad avvicinarsi e arrivare in serata sulle coste siciliane.
Solo nelle prossime ore, quando le forze dell’ordine e il personale a terra avrà condotto tutte le operazioni di messa in sicurezza e di accoglienza, si potrà stimare un numero di arrivi complessivo. Poi si dovrà decidere se e quando fare rifiatare l’hotspot con dei trasferimenti in altri centri di accoglienza.
Nella giornata di ieri erano stati 2mila gli arrivi in appena 24 ore, con 51 barche arrivate al porto – probabilmente complice il bel tempo fuori stagione del canale di Sicilia che ha reso particolarmente favorevole la navigazione – mentre nella notte ci sono stati ben 33 sbarchi. Barche sono arrivate soprattutto dalla città di Sfax in Tunisia, mentre solamente due barche – a detta degli operatori del porto di Lampedusa – sarebbero arrivate da Monastir e da Side Mansour.
Secondo quanto si apprende, la maggior parte dei migranti arriva dalla Nigeria, dalla Sierra Leone, dal Sud e dal Ciad, ma anche dalla Tunisia, dalla Guinea e dal Camerun. Alcuni migranti hanno dichiarato appena arrivati a terra di avere pagato per l’intera traversata 5mila dinari tunisini.
Nelle scorse ore anche un naufragio, di una imbarcazione soccorsa dal veliero Nadir. I naufraghi portati in salvo, 40 in totale, erano partiti da Sfax, ma altrettanti sarebbero secondo i testimoni ancora dispersi in mare. La nave si è capovolta, raccontano i soccorritori di ResqShip, che hanno fatto sbarcare i migranti a Lampedusa nella mattinata di lunedì: “A noi hanno detto di avere visto altre 40 persone in mare, a ovest” dice Paula Gaess della nave Nadir. Poi la barca si sarebbe capovolta con la gente ancora a bordo, che urlava per essere aiutata.
Altro dramma nelle acque del Mar Mediterraneo, cancellato e che passerà in archivio, visto che non era presente nessuno al momento del naufragio. La coordinatrice a bordo di Nadir afferma di non avere visto nessuno in cerca di aiuto al momento del loro arrivo. Poi una volta messosi in contatto con le autorità, l’equipaggio ha riferito le informazioni sul naufragio e la zona per avviare una richiesta di ricerca.
Il relitto però, così come i dispersi, non è ancora stato individuato. Nella giornata di ieri si è alzato in volo anche l’aereo di ricognizione dell’agenzia Frontex, Osprey 2, che insieme alla nave Ong Sea Punk 1 ha scandagliato la zona del naufragio.
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