Ancora nessuna traccia del sommergibile Titan, che portava alcuni turisti in visita al relitto del Titanic nell’Oceano Atlantico. Sale la preoccupazione.
La Guardia Costiera americana infatti informa che le cinque persone a bordo hanno ancora circa 41 ore di ossigeno. È una corsa contro il tempo dunque per rintracciare il sommergibile e trarre in salvo i visitatori ma per il momento il Titan risulta disperso da domenica pomeriggio, quando i radar lo hanno perso di vista. Cosa è successo?
Domenica si sono perse le tracce del Titan, un sommergibile che periodicamente organizza immersioni per visitare il relitto del Titanic. Si tratta di viaggi esclusivi riservati a poche persone per volta, circa 5 o 6, e dal costo non indifferente di 250mila dollari ciascuna.
Paradossalmente proprio in visita alla nave che era considerata inaffondabile, il sommergibile è scomparso e subito gli scaramantici hanno parlato di una sorta di maledizione. Un viaggio per una clientela d’élite che si riempie di mistero e di cui in realtà non si conosceva l’esistenza da parte di noi poveri mortali, però ieri le pagine di cronaca parlavano proprio di questo: il Titan ha perso il contatto con il radar domenica pomeriggio e ancora non è stato localizzato, fra l’altro ora arriva la preoccupante notizia che ai cinque passeggeri a bordo restano poco più di 40 ore di ossigeno.
A dirlo è stato un portavoce della Guardia Costiera americana in una conferenza stampa, che ha anche precisato che seppure il sommergibile venisse individuato in tempi brevi, occorrerebbe comunque un gruppo di specialisti per le operazioni di recupero dei passeggeri.
La società intanto ha diffuso un comunicato dove esprime la sua vicinanza alle famiglie delle persone a bordo, auspicando che presto possano essere tratte in salvo e non ci siano vittime. Oltre al pilota francese Paul Henry Nargeolet, ci sono due uomini d’affari pachistani, un miliardario britannico e lo stesso proprietario dell’azienda che si occupa di questi viaggi insoliti. La OceanGate Expeditions è una delle società private americane che da tempo hanno messo a disposizione una flotta di sommergibili per accontentare i turisti facoltosi che vogliono osservare da vicino una delle più grandi navi del Novecento nonché la massima espressione della tecnologia navale del tempo. Era il più grande e lussuoso bastimento del mondo.
Sono ormai 20 ore che le autorità a terra non hanno più contatti con il Titan, scomparso dai radar dopo circa 2 ore dall’immersione. Le autorità di diversi Paesi americani stanno collaborando con strumenti sofisticati per la perlustrazione dello spazio subacqueo ma anche per il monitoraggio dall’alto. In mare è stata inoltre dispiegata una rete di sonar per cogliere anche i segnali impercettibili della presenza del sommergibile.
Il Titan ha la capacità di scendere nelle profondità dell’Oceano per 4.000 metri e ha una capienza massima proprio di 5 passeggeri. L’esperienza dura otto giorni e ha un prezzo molto elevato che però offre il brivido e il fascino di vedere da vicino il relitto del transatlantico maledetto nelle oscurità delle fosse oceaniche.
Purtroppo la vicenda non è stata così entusiasmante per gli ospiti e diversamente da come si vede nel video promozionale diffuso dalla Ocean Gate, non sempre fila tutto liscio ed evidentemente è successo qualcosa in quelle profondità che, unito alla storia del Titanic che tutti conosciamo, contribuisce a dare alla vicenda un alone di inquietudine e l’inizio di dicerie sulla “maledizione del Titanic”.
Il relitto del Titanic attrae ogni anno tantissimi turisti. Scoperto nel 1985 durante una spedizione guidata dal ricercatore Robert Ballard, non è stato rimosso dalla posizione in cui è stato rinvenuto, a circa 3810 metri di profondità a 486 miglia dall’isola di Terranova. Adagiato sui fondali fangosi dell’Atlantico, venne usata tecnologia all’avanguardia per l’epoca, allo scopo di trovarlo dopo che altri ricercatori avevano tentato senza successo.
Era molto difficile individuarlo perché la posizione segnalata dalle richieste di soccorso in quel viaggio inaugurale del 1912, era imprecisa, tuttavia i primi a tentare di localizzare il relitto riuscirono a creare una mappatura abbastanza dettagliata che poi fu utilizzata da Ballard per tentare di nuovo l’impresa.
Dopo una settimana di ricerche, il primo settembre 1985 l’apparecchio controllato a distanza cominciò a mostrare alcuni detriti e il primo a essere identificato fu una caldaia. Poi venne individuata la parte principale del relitto, rendendo possibile visualizzare il Titanic a 73 anni dal suo affondamento.
Nel tempo sono stati portati in superficie circa 4.000 oggetti provenienti dal relitto e addirittura Ballard fece lo stesso con una sezione della grande nave. Poi vennero accolte le critiche mosse dagli archeologi marini, dagli scienziati e dagli storici, infatti il relitto rimase nella sua posizione senza essere più disturbato e sebbene sia coperto di ruggine e molto fragile, è ancora oggi una meta turistica di grande fascino e romanticismo. Addirittura nel 2001 una coppia si sposò all’interno di un sommergibile che si era posato sulla prua del Titanic.
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