Dopo più di un mese dalla morte di Berlusconi e circa dieci giorni dall’apertura del suo testamento, le valutazioni e le perizie sulla sua eredità proseguono. Si pensa che si concluderà solo verso ottobre.
L’enorme eredità lasciata da Silvio Berlusconi si sta rivelando un elemento realmente complesso da gestire.
L’intento dei cinque figli è quello di acquisire una decisione completamente condivisa sulla definizione del gande lascito.
Dopo più di un mese dalla morte dell’ex premier Silvio Berlusconi e dopo circa dieci giorni dall’apertura del testamento, la definizione dell’enorme eredità, che Berlusconi ha lasciato, ancora non si è conclusa.
Probabilmente, le perizie e le valutazioni termineranno definitivamente a settembre. I figli desiderano trovare un punto di comune intesa per la questione. I cinque figli hanno assegnato l’importante compito agli avvocati Luca Fossati, dello studio Chiomenti e Carlo Rimini.
Questo per evitare “accettazioni del testamento con il beneficio di inventario”. Il testamento di Berlusconi appare, infatti, complesso, caratterizzato da poche pagine scritte a mano, tra cui una serie di fogliettini in cui l’ex premier ha riportato dell’intestazione della villa ad Arcore.
A proposito di questa, vi sono voci che affermano che la volontà potrebbe essere quella di rendere l’enorme villa un museo o una fondazione. Per ora, però, non vi sono conferme.
Attualmente, pare che la villa rimarrà a disposizione dei cinque figli, i quali la utilizzeranno come punto d’incontro per confronti rispetto alle loro attività imprenditoriali.
Inoltre, i figli non hanno previsto nessuno sfratto per Marta Fascina, la quale, tra l’altro, avrebbe diritto a risiedere nell’immobile per diverso tempo.
I figli di Berlusconi hanno una scadenza massima di tre mesi per finire tutte le perizie e e le valutazioni sull’eredità. La volontà è quella di non litigare e cercare di trovare una soluzione condivisa.
Il patrimonio lasciato in eredità da Silvio Berlusconi, ammonterebbe a circa cinque miliardi di euro. Questo includerebbe una grande quantità di beni e di immobili caratterizzati da valori assai diversi da quelli di mercato.
Altra problematica è la questione di Fininvest, donata gran parte ai due figli maggiori Marina e Pier Silvio e il restante agli altri tre figli Barbara, Eleonora e Luigi.
In particolare, gli ultimi tre non avrebbero alcun obbligo a togliere dalla loro quota i 230 milioni complessivi che Berlusconi ha deciso di donare al fratello Paolo, alla fidanzata Marta Fascina e all’amico Marcello Dell’Utri. Proprio per questo, non appare una questione facile da risolvere.
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