Conto corrente, non arrivano buone notizie per i nati in questi anni. Proprio loro si ritroveranno a spendere più soldi, soprattutto nel 2023. Ecco chi sono gli sfortunati correntisti.
Se anche tu sei nato in questi anni, ti ritroverai a spendere di più. Non ci sono notizie rincuoranti per chi ha già all’attivo o ha intenzione di aprire un conto corrente. Il rincaro si verifica anche in questo ramo.
Conto corrente, arrivano i rincari
Anche avere un conto corrente è diventato un lusso. Con l’inflazione sempre più alta e i risparmi sempre più pochi, tanti stanno decidendo addirittura di chiuderlo non soltanto perché i soldi a deposito scarseggiano ma pure per via dei costi di gestione che ormai sono diventati insostenibili.
E pensare che fino ad ora il conto corrente è sempre stato considerato come una delle opzioni più economiche, utili e intelligenti non solo per conservare i soldi ma anche per ricevere depositi ed effettuare trasferimenti da un conto all’altro.
Rispetto però agli anni passati, già nel 2022 – e ora si aggiunge anche il 2023 – i prezzi per mantenere attivo un conto corrente sono lievitati in maniera considerevole. Secondo alcune indagini condotte da ConfrontaConti, per mantenere un conto corrente, il costo si aggira sui 132 euro mentre bisogna sborsare all’incirca €90 come spesa di gestione.
Ma questi rincari vanno a colpire soprattutto coloro che sono nati in questi anni. Scopri se rientri anche tu tra gli sfortunati correntisti.
Correntisti sfortunati: arrivano gli aumenti per i nati in questi anni
Il caro vita sta mettendo in ginocchio tantissime famiglie italiane. La crisi economica e l’inflazione sono arrivate a colpire ogni settore, persino quello economico. Oggi infatti, anche mantenere aperto un conto corrente sta diventando una sfida complicata, non soltanto perché i soldi scarseggiano e quindi a deposito c’è poco o nulla ma anche per via dei costi di gestione e per le commissioni da versare.
Secondo alcune indagini condotte da SOSTariffe, per mantenere aperto un conto corrente, un correntista versa in media 132 euro più 90 euro per il costo di gestione. In tanti stanno optando per l’apertura di conti correnti on-line che consentono di risparmiare fino a 130 euro rispetto alla apertura di quelli tradizionali che comportano una spesa del più 5% – costo medio – che si aggira su un totale complessivo di 116 euro.
I costi lievitati dipendono da vari fattori, come per esempio l’aumento del canone annuo ma anche le commissioni che vengono applicate per bonifici bancari o per una semplice operazione allo sportello.
Insomma, il rincaro sta facendo preoccupare tutti i correntisti visto che sempre più diminuiscono le possibilità di aprire anche Conti a zero spese soprattutto se siete nati in determinati anni.
L’aumento per l’apertura e la gestione dei conti tradizionali non colpisce però, fortunatamente, tutti. Per esempio, chi non ha ancora compiuto i 30 anni, riesce in linea generale a trovare anche dei conti correnti a canone 0 e con spese relative a gestione o commissioni davvero irrisorie.
Tecniche di risparmio
Per gli Under 30, esiste la possibilità per esempio di non pagare spese relative a versamenti o commissioni per prelievi o bonifici effettuati allo sportello, opzione questa che non si configura invece per chi ha superato quota 30.
Tuttavia, anche se non siete tra i correntisti fortunati, potete mettere in pratica delle tecniche che vi consentono ugualmente di risparmiare. Un esempio? Effettuare un prelievo presso l’ATM della propria banca azzera le spese di commissione.
Effettuarlo invece presso l’ATM di una banca concorrente o di un gruppo bancario differente comporta il versamento di una commissione media pari ad 1,25 euro.
Per quanto riguarda invece le carte di credito, non soltanto gli under 30 ma anche i “senior” riescono a ottenerle con canoni agevolati mentre quella di debito quasi sempre la si riesce a ottenere in maniera gratuita.
Se anche tu hai superato i 30 anni e sei alla ricerca di un conto corrente che non ti costi troppo, valuta l’apertura di conti online che, anche se comportano il versamento di alcune spese, sono sicuramente più economici rispetto a quelli tradizionali.