Contraccettivi, l’Italia agli ultimi posti: i metodi più usati

Sui contraccettivi l’Italia è agli ultimi posti in Europa. Esistono molti metodi per evitare le gravidanze indesiderate, ma nel nostro Paese mancano le campagne di sensibilizzazione e sono scarse le consulenze individuali, che possano aiutare nella scelta del contraccettivo più adeguato. Nelle scuole non si fa una seria educazione sessuale, come è stato fatto notare dagli esperti anche in occasione della Giornata mondiale della contraccezione. Dal punto di vista legislativo l’Italia è molto indietro e l’argomento non sembra essere una priorità in ambito politico. Gli ultimi dati rivelano che peggio di noi in Europa ci sono soltanto Cipro, Romania, Lituania e Repubblica Ceca.

I dati

Secondo gli esperti, i fattori che determinano questo forte ritardo dell’Italia in tema di contraccezione sono vari: la mancanza di educazione sessuale nelle scuole, l’inadeguata formazione del personale sanitario e un ruolo sempre più marginale riservato ai consultori, che diventano più poveri e con meno risorse. L’Ippf, International Planned Parenthoof Federation, ampia rete globale di associazioni per la libertà e la salute delle donne, attiva in 170 Paesi, ha valutato 16 nazioni dell’Unione Europea.

Da questa analisi è emerso un quadro poco rassicurante, perché l’Italia si trova al 12esimo posto. I parametri esaminati dall’Ippf comprendono le scelte politiche, le campagne di informazione e l’accesso facilitato ai contraccettivi. In ciascuno di questi ambiti l’Italia si colloca molto al di sotto della media.

La scelta del contraccettivo

La scelta di una pratica contraccettiva è estremamente soggettiva, ma dipende anche dalla sua efficacia, dalla praticità e dal rischio percepito dalla coppia riguardo al verificarsi di una gravidanza non prevista. Da non dimenticare anche un’altra variabile importante, costituita dalla possibilità di contrarre malattie sessualmente trasmissibili.

La scelta del metodo contraccettivo è influenzata da vari elementi. Influiscono sicuramente la percentuale di fallimento del metodo utilizzato, l’opportunità di poter contare su un partner fisso o occasionale e le possibili controindicazioni del metodo anticoncezionale prescelto. Determinante è anche lo stato di salute generale dell’individuo, che fa optare per vantaggi e svantaggi in relazione ad uno specifico metodo.

I metodi contraccettivi

Uno dei metodi antinconcezionali più usati è il preservativo, che non solo tutela la donna da gravidanze indesiderate, ma protegge anche dalle malattie che si possono contrarre attraverso i rapporti sessuali. L’efficacia del preservativo dipende soprattutto dalla corretta modalità di utilizzo: usarlo maldestramente significa anche esporsi a rischi per la salute. Esistono anche dei preservativi femminili, metodi contraccettivi meccanici a barriera che, indossati dalla donna, consentono di raccogliere lo sperma all’interno di una guaina inserita nella vagina.

Un altro metodo contraccettivo “a barriera” è il diaframma, costituito da una piccola cupola soffice di gomma, che è montata su un anello di metallo. Il diaframma viene inserito dalla donna vicino al collo dell’utero qualche momento prima del rapporto. In genere il diaframma anticoncezionale viene utilizzato insieme a sostanze chiamate spermicide.

Per la contraccezione d’urgenza viene utilizzata la pillola del giorno dopo, che può essere assunta in seguito ad un rapporto potenzialmente a rischio di gravidanza. La preparazione farmaceutica deve essere assunta entro le 72 ore successive al rapporto. Non deve essere confusa con la pillola anticoncezionale estroprogestinica (metodo contraccettivo ormonale), ritrovato di seconda generazione in cui il componente principale è rappresentato dall’etinilestradiolo.

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