Auto usata vista e piaciuta, niente garanzia? Calma, non è così, anche se ciò non piacerà a certi concessionari. La Corte di cassazione ha appena stabilito che nella compravendita di un’auto usata, la garanzia sui difetti occulti deve sempre esserci. Andiamo a ricostruire la questione.
Il fatto risale al 2009. Una donna aveva acquistato una Volkswagen usata, al prezzo di 26.000 euro, presso un concessionario di Bollate, in provincia di Milano. Non è noto di quale modello si tratti. Nel contratto era stata firmata la clausola “vista e piaciuta”, che comporta una limitazione della garanzia per i difetti del bene venduto.
Tale clausola è prevista dal Codice civile, articolo 1490, lo stesso che regola la garanzia per difetti. Se le parti la inseriscono per iscritto nel contratto e lo approvano esplicitamente, il compratore s’impegna ad accettare senza riserve il bene nello stato in cui si trova.
Secondo quanto si legge nel testo della sentenza della Cassazione, la numero 21204 del 19/10/2016, già lo stesso giorno dell’acquisto la macchina presentava strani rumori a velocità autostradale.
Portata ad un’officina convenzionata con Volkswagen di Bolzano, veniva riscontrata una rottura dell’avantreno, non derivante da urto. Un danno da 2.850 euro più Iva.
Si finisce davanti al Giudice di pace di Milano, la cui sentenza nel 2011 ha dato ragione all’acquirente. Il concessionario è ricorso in appello.
Qui il Tribunale di Milano, nel 2014, ha rovesciato la sentenza precedente; ha motivato la propria decisione dicendo che se il compratore accetta esplicitamente la clausola “vista e piaciuta”, allora rinuncia anche alla garanzia su vizi occulti del bene.
La donna allora si è rivolta alla Cassazione che ha nuovamente ribaltato la sentenza precedente. Qui arriva la parte importante. La Corte suprema ha citato l’unico caso simile documentato arrivato in Cassazione, una sentenza del 1979. In essa si sottolinea che la clausola vista e piaciuta ha lo scopo di accertare consensualmente che il compratore ha preso visione della cosa venduta. Qualora però si tratti di vizi riconoscibili con la normale diligenza e non taciuti in malafede.
Di conseguenza quella clausola non può riferirsi ai vizi occulti. Cioè quelli che si manifestano solo dopo l’acquisto, non agevolmente riscontrabili da un esame precedente.
Quindi, ha stabilito la Cassazione, il venditore di un’auto usata è tenuto alla garanzia per i vizi occulti, anche se nel contratto è stata sottoscritta la clausola vista e piaciuta. La sentenza del Tribunale di Milano è stata annullata.
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