Trattative al nastro di partenza per il nuovo Contratto dei metalmeccanici, al via il 5 novembre nella sede di Confindustria a Roma. I sindacati Fim, Fiom e Uilm dovranno accordarsi con Federmeccanica per stabilire le nuove condizioni del contratto nazionale. Il segretario della Fiom Landini ha detto che il contratto nazionale ”non può essere sostituito dalla contrattazione aziendale, perché questo aprirebbe la strada alla contrattazione individuale dei rapporti di lavoro” e gli industriali, dal cato loro, non intendono legare l’andamento del salario all’incremento della produttività e della ricchezza prodotta in azienda. Ma vediamo quali sono le richieste dei dipendenti e cosa cambierà, eventualmente, per i lavoratori del settore metalmeccanico.
Cosa chiedono i sindacati nel nuovo contratto dei metalmeccaniciFim e Uilm chiedono 105 euro lordi di aumento. La Fiom, invece, chiede un aumento dei minimi contrattuali pari al 3% l’anno. Qui è già presente una prima novità: i metalmeccanici della Cgil propongono di negoziare la parte economica ogni anno e non ogni tre, defiscalizzazione degli aumenti, conferma dell’orario di lavoro a 40 ore settimanali — con un taglio di 8 ore annue per chi svolge turni notturni; introduzione della quarta squadra fino a 18 turni e della quinta oltre i 18. Inoltre la Fiom chiede ”pari diritti per chi lavora sotto lo stesso capannone”, quindi una estensione dei diritti per i lavoratori che entrano in fabbrica con contratti diversi da quello dei metalmeccanici.
Cosa risponde FedermeccanicaIl presidente di Federmeccanica Fabio Storchi ha spiegato che gli industriali non intendono legare l’andamento del salario all’incremento della produttività e della ricchezza prodotta in azienda. ”In ballo non c’è un nuovo contratto ma si tratta di rinnovare la contrattazione”, tenendo conto che dal 2008 a oggi il settore ha perso il 30 per cento della produzione a livello nazionale, il 25% della capacità produttiva e 250 mila addetti. Questa volta la negoziazione potrebbe anche uscire da ogni schema visto finora, visto che secondo Storchi occorre ”cambiare la composizione della struttura salariale a favore della parte aziendale e, per farlo, contiamo di liberare risorse con il ridimensionamento del peso del contratto nazionale”.
Il contratto precedenteIl precedente contratto venne firmato da Fim e Uilm senza la Fiom: la quarta firma separata a partire dal 2000. Era il 5 dicembre 2012 e la categoria ottenne 130 euro lordi in più in busta paga.