Manca un giorno per pagare la seconda rata dei contributivi previdenziali dei colf e badanti. È possibile farlo telematicamente, utilizzando l’App IO ed i bollettini PagoPA.
Entro il 10 luglio 2023 tutti i datori dei lavoratori domestici, badanti e colf, devono provvedere ad onorare i contributi dei propri collaboratori all’INPS. La rata che deve essere versata è quella relativa ai mesi di aprile, maggio e giugno. La rata del primo trimestre doveva essere già onorata entro il dieci di aprile. La rata del terzo trimestre deve essere versata entro il 10 ottobre 2023. Il quarto trimestre dell’anno 2023 deve essere onorato entro il 10 gennaio 2024. Queste sono le scadenze da rispettare se si hanno lavoratori domestici, colf e badanti.
Entro il 10 luglio 2023 si deve provvedere al versamento dei contributi previdenziali dei lavoratori domestici, colf e badanti. La rata da versare copre i mesi di aprile, maggio e giugno 2023. Il pagamento può essere fatto telematicamente attraverso la sezione Pagamento dei lavoratori domestici del Portale dei pagamenti INPS. Ci sono anche altre alternative e modalità di pagamento rateale, tra cui versamento su circuito CBILL, i servizi dell’App IO e i bollettini PagoPA.
Per procedere al computo dell’importo dovuto e da versare all’INPS è necessario tenere conto di diversi fattori, tra cui la retribuzione oraria, la tipologia del contratto ed il numero di ore indicate nel contratto. Per simulare il calcolo della rata dei contributi da versare è necessario collegarsi al sito dell’INPS > Bussola passiva e inserire i dati richiesti. In alternativa, è possibile rivolgersi al personale delle sedi CAF Acli.
Uno degli obiettivi perseguito da anni da parte del ministero del Lavoro è quello di regolarizzare il lavoro domestico e di risolvere definitivamente il lavoro nero. Secondo i dati dell’Osservatorio Domina, i collaboratori domestici assunti con contratto di lavoro regolare erano oltre 960mila nel corso dell’anno 2021. Tuttavia, il settore del lavoro domestico rimane uno dei comparti con più lavoratori irregolari, che lavorano senza avere un contratto di lavoro regolare. I datori di lavoro sono oltre 2 milioni, di cui la metà è regolare.
Chi assume un lavoratore domestico in nero rischia una vertenza sindacale davvero onerosa. La collaboratrice del lavoro domestico che ha segnalato di aver lavorato senza essere stata assunta con un contratto di lavoro regolare può richiedere all’ex datore di lavoro tutte le buste paga, del cui pagamento non c’è alcuna traccia, oltre al TFR, alle ferie non retribuite ed al versamento di tutti contributi previdenziali non versati dal datore di lavoro. Il colf o il badante può segnalare di aver svolto una prestazione lavorativa senza alcun contratto di lavoro regolare al fine ultimo di ottenere tutto ciò che la normativa vigente gli riconosce in presenza di un regolare contratto di lavoro.
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