Contro la violenza sulle donne, un puntino nero sulle mani

Black Dot Campaign

Black Dot Compaign: una campagna contro la violenza sulle donne. Un puntino nero disegnato sulla mano e poi condiviso sui Social Netrwork, per denunciare la propria condizione e urlare al mondo intero: ‘Aiutatemi, liberatemi dal carnefice che vive entro le mura di casa’.

Non è per nulla facile chiedere aiuto, soprattutto quando il mostro vive con la vittima e le violenze si sono perpetrare per anni. La paura è il sentimento che domina su tutti gli altri, per questo è importante trovare una via di fuga, silenziosa e al tempo stesso efficace.

E’ quello che ha fatto Black Dot Compaign: sfruttare la potenza del web per diffondere viralmente foto di mani femminili, su cui compare un piccolo puntino nero, perché tutti gli altri utenti possano intervenire in difesa di queste donne maltrattate, magari segnalando i casi alla Polizia.

E’ una campagna social che scorre tra le pagine di Facebook e Twitter e ha l’obiettivo di offrire un aiuto a chi è vittima di violenza.

Il messaggio in codice nascosto dietro un immagine, una volta pubblicato in rete, può finire nelle mani di chiunque, amici, parenti, medici, associazioni di categoria e molto altro, tutte persone pronte a offrire il proprio aiuto.

La campagna è operativa dal settembre scorso e nel giro di poco tempo ha portato ottimi risultati: circa 50 donne sono state salvate dalle grinfie dei propri aguzzini.

Una delle donne che ha condiviso la foto della sua mano, ha raccontato:

‘Non ho dovuto dire una parola. Questa campagna mi ha dato la forza e l’idea di come chiedere aiuto. Ora grazie alla campagna e all’aiuto di un consulente, sono finalmente al sicuro’.

Inoltre, su Facebook i gruppi che fanno riferimento a questa campagna si sono moltiplicati: troviamo, ad esempio, Black Dot Compaign Bangalore (209 membri), oppure Black Dot Compaign Brasile (5884 membri).

Segno evidente del fatto che le donne abusate nel mondo, nel buio del loro dolore e della paura, sono un numerose spaventoso.

A tal proposito Polly Neate, chief executive del progetto, ha spiegato:

‘Può essere molto difficile e pericoloso per le vittime di abusi domestici parlare di ciò che sta accadendo loro, a causa della paura di ciò che potrebbe fare il colpevole e per la paura di non essere credute. Il punto nero potrebbe aiutare alcune vittime a comunicare l’abuso subito e potrebbe essere utile avere una gamma di opzioni perché le circostanze variano notevolmente’.

Mettiamo un punto alla violenza, se avete subito abusi, condividete la vostra mano con un piccolo punto nero, se invece non vi è successo, mi raccomando, fate attenzione e se doveste vedere una foto del genere, segnalate la persona alle Forze dell’Ordine. Avrete contribuito a salvarle la vita.

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