Dai controlli eseguiti dai Nas su medici di famiglia e pediatri sono stati trovati 308 irregolari, in totale gli studi ispezionati sono 1838, nella maggioranza dei casi sono state riscontrate carenze igienico- sanitarie.
Sequestrati inoltre 650 farmaci scaduti, contestate poi visite fantasma e diversi rimborsi avvenuti “in nero” all’interno di Rsa o a domicilio. Nella maggior parte degli studi medici però i servizi vengono erogati nel modo corretto.
Nelle settimane scorse il gruppo di Carabinieri del Nas si è occupato di eseguire ispezioni su tutto il territorio italiano nei studi medici e nei studi dei pediatri. In totale sono state eseguite 1838 ispezioni che hanno riportato dei dati molto buoni.
Infatti la maggior parte degli studi medici e pediatrici ispezionati ha passato i controlli perché eseguono ed erogano i servizi nel modo corretto ai propri assistiti. Quello che perciò risulta da questo nuovo controllo è che in Italia la sanità è buona.
Nonostante questo però c’è sempre una piccola nota che stona, sono infatti state trovate nei restanti studi medici che non hanno passato l’ispezione diverse irregolarità. In due casi è stato necessario sospendere le attività di prestazione dello studio medico.
Inoltre si sono verificati anche l’esistenza di visite fantasma e di rimborsi avvenuti “in nero” sia eseguiti a domicilio che eseguiti all’interno delle Rsa. In totale sono state riscontrate 308 irregolarità sia penali che amministrative.
Dalle indagine eseguite dai Nas sono 308 le irregolarità sia amministrative che penali che sono state riscontrate. Dei 308, 251 casi sono risultati non conformi. Tre medici sono invece stati accusati di aver falsamente attestato di aver effettuato prestazioni domiciliari o visite presso case di riposo oppure presso domicilio dei pazienti.
Nella realtà però queste visite non sono mai state effettuate e quindi questi tre medici hanno percepito un rimborso delle prestazioni, che hanno dichiarato all’Azienda Sanitaria Locale, illegittimo.
Invece i Nas di Catania hanno riscontrato che all’interno di due studi medici le prescrizioni mediche, che venivano effettate attraverso l’utilizzo del portale on-line del sistema sanitario nazionale, erano eseguite dai collaboratori dei medici o dai segretari anche in assenza dei medici titolari.
Un medico di Perugia invece è stato deferito per aver prescritto farmaci con false indicazioni sulle date delle prescrizioni. Due in totale sono gli studi medici ad essere stati sospesi a seguito dei controlli, uno si trova in provincia di Catania e l’altro invece a Reggio Calabria.
In entrambi i casi le motivazioni che hanno portato alla sospensione degli studi medici è per la mancanza di abitabilità e allestimenti di altre attività mediche che non erano state autorizzate.
La maggior parte dei casi riscontrati ha interessato la carenza igienico- sanitaria degli ambienti dello studio medico, l’utilizzo di attrezzature non idonee e l’impiego di locali differenti da quelli dichiarati o che risultano privi di aereazione.
Sono stati inoltre confiscati 650 confezioni di medicinali scaduti. All’interno di due ambulatori nella regione Puglia erano invece detenuti decine di farmaci prive di bollino, sono ancora in corso gli accertamenti per capire le finalità dell’utilizzo di questi farmaci.
Una dottoressa è stata invece deferita, nella provincia di Trento, per avere all’interno del suo ambulatorio circa 50 confezioni di farmaci parzialmente utilizzati e con una data di scadenza ormai superata.
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