Il figlio di Alexander Boettcher e Martina Levato sarà dato in adozione a una nuova famiglia, perché né i genitori né i nonni sono in grado di occuparsene. La Corte d’Appello di Milano ha confermato l’adottabilità del bambino nato dalla ‘coppia dell’acido‘. Lo scorso ottobre 2016 i giudici del Tribunale per i minorenni del capoluogo lombardo avevano già dichiarato lo stato di adottabilità del bimbo e stabilito “l’immediata sospensione” di ogni tipo di rapporto fra la coppia e il piccolo nato ad agosto 2015. I giudici della Corte d’Appello hanno dunque confermato la sentenza di primo grado, respingendo i ricorsi di entrambi i genitori e dei nonni. E hanno stabilito che Martina non potrà più vedere il figlio.
Per i giudici, infatti, sostenere che, “tolto Alexander” Boettcher il “rapporto” tra Martina Levato e il bimbo “possa partire e proseguire sui giusti binari non tiene conto del fatto che il bambino subirà per sempre il marchio di una famiglia così segnata da atroci violenze”. I giudici, tra l’altro, hanno richiamato più volte la perizia sulla capacità genitoriale della coppia effettuata in primo grado, sottolineando che “non sono presenti in Martina quei profondi, sinceri, reali e necessari segnali che soli possono mostrare un cambiamento”.
MARTINA LEVATO NON VEDRA’ SUO FIGLIO
Martina Levato aveva chiesto il trasferimento in un istituto per madri detenute, per poter avere il bambino con sé, ma i giudici hanno respinto sia questa richiesta che la domanda di poter vedere il bambino anche se affidato ad altra famiglia, motivando la decisione col fatto che non potrà dare a suo figlio ”adeguati riferimenti morali e materiali”. Anche i nonni della coppia sono stati ritenuti inidonei a svolgere il ruolo di tutori ed educatori, quindi anche le richieste di Boettcher non sono state accolte. Di conseguenza i due genitori non vedranno mai più il piccolo, che sarà affidato alle cure di una famiglia in cerca di un bimbo da adottare.
CONFERMATA IN APPELLO L’ADOTTABILITA’ DEL BIMBO
I giudici hanno confermato la decisione di primo grado, parlando di loro come due soggetti aventi personalità ”patologiche”, legati dalla ”perversione”. In sostanza sarebbero ”inadeguati” a fare i genitori, come già sostenuto in una perizia presentata in occasione del primo processo.
La perizia psichiatrica aveva messo nero su bianco come Alexander Boettcher e Martina Levato, in carcere dal dicembre 2014 e hanno a loro carico due condanne a testa (23 e 14 anni lui, 16 e 12 anni lei) per due aggressioni con l’acido compiute tra l’inizio di novembre e la fine di dicembre 2014 a Milano, fossero “inadatti per fare i genitori”.
Nel documento sono evidenziate le perplessità degli psichiatri sui due, che nascono dalle devianze sessuali di Alex e Martina dimostrate nel corso dei processi a loro carico, nonché dai loro terribili atti di sadismo. Già prima della perizia i giudici avevano definito nelle motivazioni della sentenza Alex e Martina come due “amanti perversi” legati “da una torbida e difficilmente decifrabile relazione sentimentale per quanto di sentimenti si possa parlare”, mentre il loro rapporto è stato definito dapprima “basato sul sesso senza nessun coinvolgimento emotivo“. Poi, scrivono i magistrati, nell’arco di un anno il rapporto avrebbe subito un “cambio qualitativo” che ha portato alle aggressioni con l’acido.
Boettcher in particolare viene definito dai giudici “sadico, malvagio e psicopatico, ma non per questo incapace di intendere e di volere”.