Dopo quasi quarant’anni dall’ultimo congresso (era il 1980), il Partito comunista dei lavoratori della Corea del Nord torna a riunirsi. Il settimo congresso dell’unico partito ammesso dal regime, si è aperto oggi, 6 maggio nella capitale Pyongyang e durerà per diversi giorni.
Il congresso è la consacrazione al potere di Kim Jong-un, insieme a lui sono presenti anche i delegati arrivati da tutto il Paese e anche i giornalisti stranieri ai quali però non è consentito entrare nel palazzo, la Casa della Cultura 25 Aprile.
Un congresso di vitale importanza e definito: “Sacro”, l’incontro è una celebrazione di quanto finora realizzato da Kim Jong-un, compreso il progetto nucleare di Pyngyang. Una storia che si ripete, il Congresso del 1980 (celebrato prima che il leader attuale nascesse) aveva avuto come finalità quella di consolidare il potere del predecessore di Kim Jong-un, il padre. In vista dell’evento, Pyonyang ha annunciato i “risultati miracolosi” ottenuti dal leader supremo e sottolineato che i progressi nello sviluppo di armi nucleari e balistiche sono stati “i migliori regali” per il Congresso.
Secondo gli analisti stranieri, il leader della dinastia adotterà formalmente la politica ‘Byongjin’ di perseguire contemporaneamente lo sviluppo delle armi nucleari e dell’economia, anche per onorare i progetti paterni.
Nel marzo scorso, intanto, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato una nuova risoluzione con cui rafforzare le sanzioni a Pyongyang, che a gennaio ha condotto il suo quarto test nucleare.