Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha inaugurato il nuovo anno con l’ennesima provocazione, dato che ha lanciato tre missili in due giorni quattro missili balistici, tutti a corto raggio.
Certamente non è di buon auspicio per il 2023 appena iniziato ma, a quanto pare, per il leader supremo della Corea del Nord, la cosa principale è dimostrare la potenza del suo Paese e continuare a farlo crescere militarmente, ma soprattutto a livello nucleare, così da poter competere con le grandi potenze mondiali. Sembra che il leader della Nord Corea abbia intenzione di proseguire con i test ripetuti senza tenere conto degli ammonimenti occidentali.
Il leader nordcoreano ha intensificato notevolmente i test missilistici nella zona dell’indo pacifico. La sua intenzione è quella di provocare innanzitutto quella che ritiene essere la sua nemica numero uno ovvero la Corea del Sud, che ha rinforzato di conseguenza anche la sua forza militare. Questo perché l’imprevedibilità del governo di Pyongyang è qualcosa che mette a rischio Seul e il suo popolo e la Corea del Sud non può farsi trovare impreparati.
Preoccupa l’elevata quantità di lanci missilistici, sia a corto che lungo raggio, hanno preoccupato le nazioni confinanti per prime ovviamente ma anche le autorità di Internazionali, data la pericolosità e probabilità che possano verificarsi incidenti. Il Giappone ha manifestato il proprio malcontento, dovuto anche nel paese è scattato più volte l’allarme aereo a causa dei razzi che sorvolato lo spazio aereo nipponico.
Si tratta di decine di lanci che potrebbero innescare un conflitto e la mancanza di preoccupazione in Jong-un rende tutto più complicato. Seul ha, perciò, deciso di cooperare con la forza militare Usa, dato che i rapporti con Washington sono più che ottimi e stretti da molto tempo. Più la Corea del Sud si spingeva oltre e più le truppe Usa e sudcoreane e poi intensificano le esercitazioni al nord.
Sono capitati anche sconfinamenti marittimi e dello spazio aereo, nonostante la presenza della zona cuscinetto tra in confine intracoreano, e più volte Seul ha fatto alzare le forze dell’areonautica pronte al combattimento difensivo. La Nord Corea ha però proseguito con i test e ha anche avuto successo con un innovativo motore alimentato a combustibile solido. Una scoperta che cambierà il concetto di preparazione missilistica, dato che con questa nuova tecnica si potranno preparare e armare molto più velocemente i missili per il lancio.
Kim ha anche presentato qualche settimana fa sua figlia in maniera ufficiale e l’ha portata con se, insieme alla moglie, ad assistere ad un test missilistico. Gli Usa hanno chiesto anche al presidente cinese Xi Jinping di utilizzare la sua vicinanza e influenza per chiedere al leader della Corea del Nord di usare prudenza. Il capo di stato cinese ha anche mandato una lettera Jong-un ma sembra che siano più azioni per placare l’attenzione mediatica e il raffreddamento dei rapporti internazionali causato da queste escalation pericolose.
Il conflitto in Ucraina ha cambiato le dinamiche globali e, dopo aver visto la crisi economica ed energetica sopraggiunta dopo l’invasione russa in Ucraina, la prudenza è diventata essenziale e anche il tenere d’occhio situazioni calde tra le nazioni. Non tanto per uno scopo nobile come al pace ma soprattutto perché ogni economia ha risentito del conflitto in atto e un’ulteriore peggioramento e appesantimento della crisi non sarebbe sopportabile per molti stati.
Dopo molti ammonimenti e anche avvertimenti diretti pervenuti numerosi, soprattutto da Corea del Sud, Stati Uniti e Giappone, il leader Kim Jong-un ha voluto dare la sua risposta lanciando il primo missile del 2023.
Kim Jong-un ha lanciato il suo primo missile del 2023, che ha è stato ovviamente individuato e tenuto sott’occhio de Seul che ne aveva già tracciati altri tre il giorno precedente. Nessuna intenzione di ridurre la tensione ma anzi tutto il contrario e piano piano la tensione sta aumentando davvero.
Ma non contento il capo supremo della Corea del Nord ha dichiarato al popolo, durante il suo discorso di fine anno, che ha come obbiettivo quello di rendere sicuro il Paese. Ha intenzione di puntare alla produzione militare e anche di aumentare la potenza atomica nordcoreana. Jong-un ha dichiarato in merito: “La situazione attuale richiede sforzi raddoppiati per rafforzare massicciamente la forza militare al fine di garantire pienamente la sovranità, la sicurezza e i nostri interessi fondamentali in risposta alle inquietanti manovre militari degli Stati Uniti e di altre forze ostili. Ciò sottolinea l’importanza e la necessità della produzione di massa di armi nucleari tattiche e richiede un aumento esponenziale dell’arsenale nucleare del Paese“.
Il leader nordcoreano ritiene che: “la Corea del Sud è ora completamente nel raggio d’azione degli attacchi nucleari nordcoreani”.
Queste affermazioni preoccupano le autorità internazionali che stanno di conseguenza con gli occhi ben aperti in merito alle intenzioni nordcorenae e sopratutto stanno pronti ad intervenire.
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