[didascalia fornitore=”ansa”]Il Consiglio di Sicurezza Onu vota le sanzioni contro la Corea del Nord[/didascalia]
Corea del Nord: le news stavolta arrivano dalla Cina, che ha ufficialmente annunciato che tutte le compagnie nordcoreane e le joint venture sino-nordcoreane che si trovano nel Paese verranno chiuse entro 120 giorni dall’approvazione delle ultime sanzioni a Pyongyang da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. E della crisi tra Nord Corea e USA parlerà l’ambasciatore straordinario della Russia, Oleg Burmistrov insieme a Choe Son-hui, direttore generale del dipartimento del ministero degli Esteri della Corea del Nord per il Nord America. Tra i due infatti è previsto un incontro il prossimo venerdì a Mosca, per discutere della crisi nordcoreana.
L’Onu aveva deciso nuove sanzioni a Pyongyang lo scorso 12 settembre, in seguito del sesto test nucleare della Corea del Nord voluto da Kim Jong-un. Si tratta della nona risoluzione dal 2006 del Consiglio di sicurezza su sanzioni legate ai programmi nordcoreani per programmi missilistici e nucleari. In questa ottica, come ha riferito il ministero del Commercio di Pechino, la Cina ha ordinato alle compagnie nordcoreane e alle società miste sino-nordcoreane che lavorano in Cina, di chiudere le attività entro 120 giorni dal 12 settembre. Ma non solo, perché questa decisione arriva dopo il taglio dell’export di greggio dalla Cina verso la Corea del Nord.
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Sebbene la Cina abbia più volte invitato le parti coinvolte nella crisi tra Corea del Nord e USA, a esercitare autocontrollo, c’è ancora in ballo l’ipotesi del test della bomba all’idrogeno nel Pacifico, ventilata a New York dal ministro degli Esteri di Pyongyang Ri Yong-ho. Per questo la Cina ha deciso di seguire le sanzioni dell’Onu tagliando le esportazioni di greggio dal prossimo 1 ottobre, in linea con la risoluzione 2375 dell’11 settembre approvata dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu in risposta al test nucleare di Pyongyang del 3 settembre. I prodotti raffinati saranno limitati a 2 milioni di barili all’anno, mentre la vendita di gas naturale liquefatto sarà bandita immediatamente.
COREA DEL NORD: GUERRA NON ALLE PORTE PER LA CINA
La decisione d Pechino, pubblicata sul sito web del ministero del Commercio cinese, fa parte dell’impegno di diversi stati per aumentare il pressing su Pyongyang in merito ai programmi nucleari e missilistici. La Cina ha fatto sforzi “enormi” per risolvere la questione del nucleare nordcoreano, ma il nodo del problema “è il conflitto esistente tra la Corea del Nord e gli Usa”, ha ribadito il portavoce del ministero della Difesa Wu Qian, aggiungendo di sperare che i Paesi coinvolti “possano adottare un approccio responsabile e iniziative utili ad allentare le tensioni facendo qualcosa di concreto”. Ad ogni modo, il dato importante è che Wu, nella conferenza stampa mensile, ha ribadito che “la soluzione militare non è un’opzione”.
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