Corea del Nord, il governo di Seul ha riferito dell’ennesimo lancio missilistico da parte delle forze militari nordcoreane.
L’azione voluta da Kim Jong un arriva dopo appena una settimana dallo scorso lancio missilistico che ha provocato una dura reazione dalla Corea Del Sud che si è detta pronta a difendersi ed ha avviato una collaborazione ancora più stretta con gli Stati Uniti. L’escalation della Corea del nord ha infastidito anche il Giappone che ha dovuto, nelle scorse settimane, avviare in alcune zone del Paese l’allarme aereo a causa dei missili lanciati da Kim. Le massime autorità mondiali sono preoccupate di un possibile incidente che potrebbe scaturire da queste esercitazioni militari ripetute.
Il Comando di Stato Maggiore congiunto di Seul ha riferito che la Corea del Nord ha nuovamente lanciato un missile balistico a corto raggio che ha raggiunto il mare del Giappone o mare Orientale.
Le forze armate sudcoreane hanno informato della provocazione i cittadini e le altre autorità tramite un comunicato che, questa volta, non ha fornito informazioni specifiche e più dettagliate. Il comunicato riporta: “un vettore è stato lanciato dall’area di Wonsan – provincia di Kangwon – alle 10.48 locali (le 2.48 di questa notte in Italia).
L’ultima provocazione di Kim Jong un risale al 9 novembre e in quell’occasione è emerso uno scontro duro, dove sono state utilizzate parole forti tra i due leader coreani. L’esercito nordcoreano a avviato un’escalation dimostrativa che ha sollevato preoccupazione internazionale e portato di conseguenza le massime autorità a farne una questione di importanza mondiale. Ma non solo perché si tratta di questione di sicurezza internazionale dato che un minimo incidente si può trasformare nella scintilla che potrebbe accendere un fuoco davvero pericoloso.
La Corea del Sud e il governo sudcoreano non possono tollerare che Jong un continui a non rispettare le richieste delle nazioni che chiedono semplicemente di non mettere in pericolo vite di militari e civili soltanto per una rivalità interna.
La situazione tra le due coree non è di certo un fatto nuovo ma negli ultimi tempi l’escalation militare e dimostrativa del leader nordcoreano ha subito un’accelerata significativa che ha inciso ulteriormente. Secondo l’occidente Kim ha la necessità di affermare la propria posizione militarmente non avendo altre leve su cui puntare.
Negli ultimi mesi, Kim ha dichiarato la Corea del Nord potenza nucleare e nonostante sia stato ammonito da organi internazionali, non ha intenzione di rinunciare all’ampliamento del suo arsenale. Secondo gli Stati Uniti procede in questa maniera provocatoria anche per via dei suoi legami con Cina e Russia che lo fanno sentire al sicuro.
La Cina per esempio si è sempre discostata e distaccata dalle azioni militari delle forze armate nordcoreane ma non ha mai adoperato la propria influenza per fermare questa escalation. Durante Il G20 è avvenuto l’attesissimo incontro tra i due capi di Stato di Cina e Usa.
In quell’occasione Biden ha chiesto esplicitamente a Xi di intervenire ed utilizzare la propria influenza per far ragionare e il leader nordcoreano sulla possibilità di incidenti e sulle conseguenze che potrebbero avere a livello mondiale.
Questo è avvenuto perché la scorsa settimana le affermazioni intercorse tra Pyongyang e Seul sono state ritenute pericolose e la tensione potrebbe tradursi nel nervosismo necessario a far scoppiare un conflitto.
La tensione tra Corea del Nord e Corea del Sud è ai massimi livelli storici. Negli ultimi mesi le escalation dimostrative di Kim hanno innervosito ma soprattutto preoccupato le autorità sudcoreane ma anche il Giappone, che ha dovuto lanciare in alcune zone del paese l’allarme antiaereo dopo ripetuti lanci missilistici nordcoreani.
Questa provocazione ha fatto si che gli Stati Uniti si schierassero al fianco di Seul per difendere la nazione dalla prepotenza della Corea del nord. Questa alleanza non è stata accolta di buon grado dal leader nordcoreano che ha intensificato ulteriormente la sua escalation dimostrativa.
A questo punto il sudcoreane hanno avviato un’esercitazione congiunta che è stata anche ampliata insieme alle forze militari statunitensi per dimostrare la loro prontezza nel difendersi e soprattutto l’alleanza con l’esercito usa.
Il ministro degli Esteri nord coreano Choe Son-hui secondo il quale Pyongyang ha dichiarato ufficialmente che: ”si atterrà ad azioni militari più feroci se gli Usa daranno seguito al rafforzamento dell’impegno sulla deterrenza estesa nei confronti degli alleati regionali”.
In risposta la Corea del Sud ha controbattuto: “Pur rafforzando il nostro monitoraggio e la nostra vigilanza, il nostro esercito mantiene una posizione di piena prontezza in stretta collaborazione con gli Stati Uniti”.
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