Bill Gates, fondatore di Microsoft, torna a parlare di Coronavirus in un articolo apparso sulla prima pagina del Corriere della Sera. Il miliardario statunitense, da sempre impegnato sul fronte della beneficenza, dedica un pensiero ai più deboli e avverte di non dimenticarsi delle popolazioni povere e in difficoltà.
Le nuove dichiarazioni di Gates arrivano a poche settimane di distanza delle sue recenti parole che avevano fatto discutere l’opinione pubblica: “La pandemia finirà solo nel 2022“, aveva sentenziato il fondatore di Microsoft.
Per poter sconfiggere il virus e porre fine all’emergenza sanitaria che coinvolge tutto il mondo, sarà necessario quanto prima riuscire a ottenere un vaccino efficace contro il Covid-19. Secondo Gates importanti progressi si stanno compiendo proprio in questo senso: “Il mondo è alla vigilia di una grande conquista scientifica: con ogni probabilità un vaccino sicuro ed efficace contro il Coronavirus sarà disponibile all’inizio del prossimo anno”, le sue parole.
E ancora: “Anzi, ce ne sarà forse più di uno. Grazie a questo enorme passo avanti, il mondo avrà finalmente la possibilità di eradicare la minaccia della pandemia e tornare alla vita normale“.
Grazie alla possibilità di sconfiggere il virus con il vaccino, non sarà più necessario imporre misure di prevenzione così stringenti, che rischiano di mettere in crisi l’economia globale come mai prima di ora. “I governi potranno revocare tutte le misure di distanziamento sociale, la gente smetterà di usare la mascherina e l’economia globale ritroverà il suo slancio”.
Come evidenziato da Gates, quello del vaccino, però, rischia di essere un privilegio che verrà riservato solo a chi sarà in grado di permetterselo: “La maggior parte della produzione vaccinale è già destinata ai Paesi più ricchi, che hanno siglato accordi con le società farmaceutiche, assicurandosi il diritto all’acquisto di miliardi di dosi non appena saranno prodotte“.
Scenario ben diverso, invece, per tutti quei Paesi a reddito medio-basso: “Si va dal Sud Sudan al Nicaragua e al Myanmar. Questi, pur ospitando quasi la metà della popolazione terrestre, non hanno un potere d’acquisto tale da stipulare accordi vantaggiosi con le società farmaceutiche. Allo stato dei fatti, saranno in grado di immunizzare, nella migliore delle ipotesi, solo il 14 percento della loro popolazione”.
Sono due gli scenari che il mondo potrebbe doversi trovare ad affrontare, qualora la questione vaccini non venga risolta nel rispetto del principio di equità ed uguaglianza. “Nel primo, i vaccini vengono distribuiti a tutti i Paesi in base al numero degli abitanti. Nel secondo, troviamo una situazione che si avvicina di molto a ciò che sta accadendo in questi giorni, ovvero che i cinquanta Paesi più ricchi del pianeta avranno a disposizione i primi due miliardi di dosi di vaccino. Il virus continuerà a diffondersi incontrollato per quattro mesi in tre quarti del globo. Vedremo raddoppiare il numero delle vittime e sarà una catastrofe morale“.
In conclusione, Bill Gates ha analizzato anche la questione dei finanziamenti necessari per la produzione del vaccino contro il Coronavirus: “Le società farmaceutiche si sono adoperate per agevolare i pagamenti, rinunciando a ogni forma di profitto sui vaccini contro il Covid-19, e impegnandosi a renderli accessibili a tutti. Il Regno Unito è un buon esempio per tutte le nazioni ricche: ha donato i fondi necessari per procurare centinaia di milioni di dosi di vaccino per i Paesi poveri“.
Citando l’Italia, Gates ha speso belle parole per il governo e per la gestione della pandemia, ma ha richiamato a una maggiore generosità da parte del nostro Paese: “Il premier italiano Conte è stato tra i primi a riconoscere l’esigenza di una risposta multilaterale al Covid-19, e ha inserito la risposta equa e globale alla pandemia tra le priorità dell’agenda italiana del G20 nel 2021. Ma occorre fare di più, e intervenire con più generosità“, ha concluso il fondatore di Microsoft.
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