Si registra un nuovo record per contagi e vittime nelle ultime 24 ore in Italia. Sono 21.994 i nuovi positivi registrati dal Ministero della Salute, a fronte di 174.398 tamponi. In aumento anche le vittime, che oggi si attestano a 221. Ieri c’erano stati 17.012 contagi e 141 morti. Il totale dei decessi dall’inizio dell’emergenza è di 37.700. Era dal 5 maggio, quando se ne registrarono 236, che non si raggiungeva un numero così alto di vittime.
Sono invece 1.411 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, quindi +127 rispetto al bilancio di ieri. Il numero dei ricoveri ordinari è salito di 958 unità, portando il totale dei ricoveri a 13.955. Gli attualmente positivi sono 255.090 (+18.406), mentre i guariti 271.988 (+3.362).
Sono 8 le regioni che registrano più di 1000 nuovi casi. Al primo posto sempre la Lombardia con 5.036, poi la Campania con 2.761 nuovi casi e il Piemonte con 2.458 contagi. A seguire ci sono: Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Toscana e Liguria. Infine, 57 nuovi casi in Valle d’Aosta con 497 tamponi eseguiti.
A preoccupare non è soltanto l’aumento del numero di vittime, registrate oggi dal Ministero della salute, ma anche l’indice del rapporto tra tamponi effettuati e nuovi positivi, che oggi si attesta al 12,6%. I test effettuati nelle ultime 24 ore sono stati 174.398, i casi individuati 21.994. Si tratta del livello più alto della seconda fase dopo il lockdown.
La Valle d’Aosta conta in media 575,3 persone contagiate su 100 mila abitanti, risultando la più colpita in Italia dal Covid, con un rapporto tra positivi e testati del 50,14%. La Valle d’Aosta è, infatti, una Regione molto piccola e chiusa, dove il virus ha potuto diffondersi con estrema velocità. A spiegarlo è stato il coordinatore sanitario dell’unità di crisi sull’emergenza Covid in Valle d’Aosta, il dottor Luca Montagnani.
Se all’inizio dell’epidemia l’infezione colpiva maggiormente le persone anziane e nel periodo di agosto i trentenni, ora l’età media dei contagiati si attesta attorno ai 40 anni. A sottolinearlo è Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. “Fortunatamente – aggiunge Brusaferro – le persone più anziane contraggono un po’ meno infezione di quelle più giovani, al momento, ma nelle ultime settimane gli over 70 stanno cominciando ad ammalarsi, e sono quelli con il maggior rischio di gravi complicanze e purtroppo anche di esito fatale“.
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