Il bollettino diffuso oggi dal Ministero della Salute, relativo alle ultime 24 ore, registra 13.720 i positivi nuovi positivi, in corrispondenza di 111.217 tamponi. Ieri erano stati 18.887 i nuovi casi con 163.550 tamponi. Le vittime sono 528, in diminuzione rispetto alle 564 di ieri, per un totale di 60.606 dall’inizio dell’epidemia. Ma la diminuzione del numero dei nuovi positivi non si riflette nell’indice di contagio, che si attesta al 12,3%, in aumento per il secondo giorno consecutivo, oggi dello 0,8%.
In calo i pazienti in terapia intensiva
Continuano a calare i pazienti ricoverati in terapia intensiva che, oggi 7 dicembre, sono 144, con una diminuzione di 72 unità, portando il totale delle persone in rianimazione a 3.382. I ricoverati nei reparti ordinari sono, invece, 133 più di ieri, per un totale di 30.524 pazienti.
Il Veneto al primo posto
La regione con più casi è il Veneto, che rimane in crescita 2.550 nuovi contagi, seguita da Emilia Romagna con 1.891 positivi e Lombardia con 1.562 nuovi casi. Seguono Lazio (+1.372) e Campania (1.060), per un totale di 1.742.557 casi.
I guariti
Un segnale di speranza arriva dal numero dei guariti, oggi 19.638, mentre ieri erano stati 17.186: 933.132 in tutto. Mentre il numero degli attualmente positivi scende di 6.487 unità, per un totale di 748.819. Dei positivi, 714.913 sono in isolamento domiciliare, 6.393 meno di ieri.
Sale il bilancio dei medici deceduti
Continua a crescere il numero dei medici morti per la pandemia, che oggi sale a 233. Le ultime vittime, segnalate dal sito della Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), sono Michele Cicchelli, pediatra di Bisceglie, Giuseppe Grosso, 65 anni, originario di Celenza Valfortore e responsabile della medicina specialistica e protesica presso il Distretto di Lucera, e Kassem El Malak, odontoiatra.
Non ci sono più zone rosse
Da oggi, 7 dicembre, in Italia non esistono più zone rosse. Con il passaggio “forzato” della regione Abruzzo ad arancione, il Paese sembra pronto ad alleggerire la stretta sulle norme Covid, ma gli esperti non sono d’accordo. L’eliminazione del lockdown stretto, misura che il governatore Marco Marsilio aveva sottoscritto lui stesso senza l’imposizione del Cts, era prevista in Abruzzo per mercoledì (limite dei 21 giorni), e infatti fonti del Governo dichiarano che “non c’è avvallo su questa ulteriore anticipazione”.
Massima allerta
Il Comitato Tecnico Scientifico richiede però di elevare l’asticella dell’attenzione all’allerta massima: infatti, senza più regioni in zona rossa, e con cinque nuove aggiunte a quella gialla, la Coldiretti ha calcolato che avrebbero riaperto oltre 72.000 tra bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi.