Sale la tensione in tutto il Paese, a fronte della crescita esponenziale di contagiati e ricoveri per Covid-19. Ma a preoccupare sono anche gli altissimi livelli di carica virale, tanto che “nell’80% dei casi positivi è ormai superiore a un milione“. A riferirlo è il virologo Francesco Broccolo, direttore del laboratorio Cerba di Milano, che aggiunge: “Spessissimo la carica è anche più elevata, fino a miliardi in soggetti fra 30 e 60 anni“.
Che cosa ci dice la carica virale
Ma cosa si intende con carica virale? La carica virale di un soggetto positivo indica il numero delle copie di materiale genetico del Covid-19 presenti in 1 millimetro di materiale biologico prelevato con il tampone. Questo dato ci conferma che le infezioni sono recenti nella maggior parte dei casi. “Una carica virale molto alta – ha spiegato Broccolo – è indice di una nuova infezione attiva“. Questo significa che “l’infezione è recente e primaria, ossia che non persiste da mesi“.
I tamponi rapidi sono affidabili?
Secondo il virologo Francesco Broccolo, i test molecolari rapidi per la diagnosi del coronavirus sono utili in questo momento di emergenza, dal momento la capacità dei laboratori di analizzare i tamponi si sta avvicinando alla soglia massima. Ma non bisogna neanche dimenticare che i tamponi rapidi non possono dare la patente di negatività – ha osservato il virologo – e sarebbe dunque sbagliato conteggiarli al pari di quelli tradizionali.
L’età media dei positivi sta scendendo
“A partire da settembre stiamo osservando un aumento della carica virale“, ha spiegato Massimo Zollo, responsabile della Task force sul Covid-19 finanziata dalla Regione Campania. “L’età media delle persone positive sta scendendo“, aggiunge Zollo. Secondo l’ultimo aggiornamento dell’Istituto superiore di Sanità, infatti, è di 41 anni l’età media dei casi positivi a Covid-19 negli ultimi 30 giorni in Italia. Soltanto nel 10,9% dei casi si tratta di persone over 70.
I laboratori sono al limite
Su tutto il territorio, la capacità dei laboratori di eseguire tamponi si sta avvicinando al limite massimo, ossia 200.000 al giorno. “Siamo partiti a marzo con 30.000 tamponi al giorno in Italia“, ha osservato Broccolo. Il massimo è stato raggiunto il 21 ottobre con 177.000 tamponi, per quanto riguarda il tampone classico, “ma l’asticella si alza ormai in modo molto faticoso“, ha aggiunto il virologo.