Il Covid-19 causato dal nuovo coronavirus è causa diretta di morte nell’89% dei decessi di persone positive al test SarsCov2. Mentre per il restante 11% il decesso è dovuto ad altre patologie come malattie cardiovascolari (4,6%), tumori (2,4%), malattie del sistema respiratorio (1%), diabete (0,6%), demenze e malattie dell’apparato digerente (0,6% e 0,5%).
Il dato emerge dal Rapporto ‘Impatto dell’epidemia Covid-19 sulla mortalità‘ di Istat e Iss in base alle informazioni riportate dai medici in 4.942 schede di morte di soggetti positivi al SarsCov2. In questi casi, la morte è quindi causata direttamente da Covid-19, seppure spesso sovrapposto ad altre malattie preesistenti, e dalle sue complicanze.
In altri termini è presumibile che il decesso non si sarebbe verificato se l’infezione da Sars-Cov-2 non fosse intervenuta. Nel restante 11% dei casi il decesso si può ritenere dovuto ad un’altra malattia (o circostanza esterna). In questi casi, COVID-19 è comunque una causa che può aver contribuito al decesso accelerando processi morbosi già in atto, aggravando l’esito di malattie preesistenti o limitando la possibilità di cure.
Covid-19, quindi, è una malattia che “può rivelarsi fatale anche in assenza di concause“. Lo sottolineano Istat e Iss nel Rapporto sull’impatto dell’epidemia sulla mortalità. “Non ci sono concause di morte preesistenti nel 28,2% dei decessi analizzati, percentuale simile nei due sessi e nelle diverse classi di età”, rilevano. Solo nelle età 0-49 anni la percentuale di decessi senza concause è più bassa, pari al 18%. Il 71,8% dei decessi di positivi ha invece almeno una concausa: il 31,3% ne ha una, il 26,8% due, il 13,7% tre o più concause.
La quota di deceduti in cui Covid-19 è la causa direttamente responsabile della morte varia in base all’età, raggiungendo il valore massimo del 92% nella classe 60-69 anni e il minimo (82%) nelle persone di età inferiore ai 50 anni.
Associate al Covid-19, le concause più frequenti che contribuiscono al decesso sono le cardiopatie ipertensive (18% dei decessi), il diabete mellito (16%), le cardiopatie ischemiche (13%), i tumori (12%). Con frequenze inferiori al 10% vi sono le malattie croniche delle basse vie respiratorie, le malattie cerebrovascolari, le demenze o la malattia di Alzheimer e l’obesità.
Le complicanze del coronavirus che portano alla morte sono principalmente la polmonite (79% dei casi) e l’insufficienza respiratoria (55%). Altre complicanze meno frequenti sono lo shock (6%), la sindrome da distress respiratorio acuto (Ards) ed edema polmonare (6%), le complicanze cardiache (3%), la sepsi e le infezioni non specificate (3%). Al momento in cui finiamo di scrivere questo articolo i morti ufficiali da coronavirus in Italia superano i 35 mila, con 590 mila decessi nel mondo.
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