Aumentano le regioni che rafforzano le misure per arginare la diffusione dei contagi da Coronavirus e anche la Campania opta per il coprifuoco. Mentre in Lombardia, dove la Segreteria della Lega ha espresso alcune perplessità, si attende stamattina l’eventuale conferma del provvedimento.
Coprifuoco, attesa oggi la conferma
E’ stata rimandata a oggi la firma del governatore Fontana e del ministro Speranza sulla nuova ordinanza regionale che, da domani notte, imporrà il coprifuoco in tutta la Lombardia, dalle 23 alle 5, e la chiusura dei grandi esercizi commerciali, con l’eccezione degli alimentari, nei fine settimana.
Salvini frena l’ordinanza
Nella maggioranza di centrodestra che sostiene Fontana non mancano le perplessità. Dopo i dubbi di Fratelli d’Italia, ieri sera c’è stato un confronto in videoconferenza del gruppo Lega con assessori e consiglieri regionali, ma soprattutto tra Fontana e Salvini. “Prima di chiudere voglio capire“, aveva detto il leader del Carroccio, che avrebbe chiesto al governatore lombardo di evitare fughe in avanti rispetto ai provvedimenti del governo.
Il ritorno dell’autocertificazione
Difficile però che ci possano essere ripensamenti sull’impianto generale del provvedimento, se non sulle dimensioni dei negozi che dovranno chiudere nei weekend. L’aspetto più delicato è la limitazione della circolazione dei cittadini e si profila il ritorno dell’autocertificazione, come nel lockdown. Ma per pianificare i controlli, c’è stata – già ieri pomeriggio – una riunione straordinaria in Prefettura a Milano del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza.
Coprifuoco anche in Campania
Le regioni procedono verso misure più restrittive, a partire dal coprifuoco ora adottato anche dalla Campania. Qui, in accordo con il governo, tutte le attività non essenziali chiuderanno dalle 23 alle 5 del mattino. In questa fascia oraria chi si muove dovrà avere con sé l’autocertificazione per provare la comprovata necessità di uscire.
Possibile anche la chiusura generalizzata nel weekend per centri commerciali e grande distribuzione. Decisione già presa in Piemonte, dove, inoltre, dal 26 ottobre, nelle scuole superiori la metà delle lezioni si svolgerà a distanza.