Scuole chiuse fino al 30 ottobre, eccezion fatta per i bambini da 0 a 6 anni. Nella regione Campania saranno possibili solo le lezioni a distanza. Ma il sindaco di Napoli, l’ex magistrato Luigi de Magistris, non è d’accordo e punta il dito sulla gestione dell’emergenza Covid da parte del presidente della Regione, Vincenzo De Luca.
“Penso ci siano stati errori molto gravi della Regione. Non è uno scaricabarile, i numeri parlano da soli“. Così ha dichiarato ai microfoni di Rai Radio 1 il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, con riferimento alla stretta sulle scuole e alla gestione dell’emergenza sanitaria da parte del presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca.
“Le persone a casa sono sole, appena aumenta la febbre vanno in ospedale, il virus è fuori controllo, la medicina territoriale è stata smantellata già prima della pandemia“. Durissime le accuse che il sindaco di Napoli rivolge alla gestione De Luca: “Ha vietato anche ai medici di dire la verità – aggiunge -. Il tampone viene fatto dopo molti giorni“.
In merito alle norme restrittive che la regione Campania ha concentrato soprattutto per frenare la movida e, dunque, la trasmissione del contagio tra i giovani, Luigi de Magistris ritiene che il problema non siano i ragazzi. “Non prendiamocela – aggiunge il sindaco di Napoli – con i cittadini che hanno avuto in gran parte un atteggiamento responsabile. Andremo sicuramente al lockdown in Campania, sono rimasti 15 posti in terapia intensiva. Che tristezza chiudere le scuole appena riaperte“.
“Le parole di Conte hanno avuto un effetto devastante, siamo passati dalla pandemia al pandemonio“, ha detto il sindaco di Napoli in riferimento al discorso di domenica sera del premier Conte per annunciare le misure del nuovo Dpcm. “Senza contare che questi coprifuoco settoriali sono inattuabili“, aggiunge De Magistris, dicendosi sconcertato di fronte alla “grande superficialità” del governo.
“È stato sbagliato quel messaggio, ansiogeno e lacerante, che rischia di acuire le tensioni sociali – aggiunge De Magistris -. I ragazzi additati come untori, le persone che si lamentano degli assembramenti, i commercianti che vedono la loro attività in crisi“.
Quanto alla decisione del governo di affidare ai sindaci la responsabilità di gestire il coprifuoco di piazze e vie a rischio assembramento, De Magistris ritiene che le risorse della polizia municipale non siano sufficienti e non ci siano le condizioni “per assumere nuovo personale“.
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