Dovunque in Europa i governi stanno mettendo in campo nuove misure e restrizioni mirate, per contenere la seconda ondata di Coronavirus che si sta abbattendo su tutto il continente.
Martedì l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha comunicato che la scorsa settimana in Europa sono stati registrati più di 700mila nuovi casi di Coronavirus, un balzo in avanti del 34% rispetto alla settimana precedente. Oltre la metà dei contagi sono stati registrati in Regno Unito, Francia, Russia e Spagna.
Nel frattempo a livello europeo si spinge per un coordinamento sulle restrizioni dei viaggi. Il Consiglio Ue ha adottato una raccomandazione per “un approccio coordinato” alla limitazione della libertà di circolazione in risposta alla pandemia di Coronavirus . Ecco le misure adottate nei principali Paesi.
Stasera si sapranno le nuove misure adottate da Parigi per combattere il Coronavirus. Emmanuel Macron parlerà alla nazione dell’aggravamento della situazione sanitaria nel Paese. Diverse le ipotesi al vaglio per arginare la diffusione del virus. Secondo fonti citate da Rmc e Bfmtv, il presidente starebbe per varare un provvedimento di coprifuoco a Parigi e nell’Ile-de-France sul tipo di quelli di Berlino e Francoforte.
Il Paese ha definito il grado di allerta suddividendola in tre zone: allerta, massima allerta e critica. La Francia ha già adottato parziali lockdown e restrizioni. Martin Hirsch, il direttore generale del consorzio pubblico degli ospedali universitari di Parigi (APHP) ha detto che entro la fine di questa settimana nella capitale francese i letti in terapia intensiva potrebbero essere occupati al 90 per cento.
A Berlino e Francoforte è già in vigore da qualche giorno la chiusura di bar e ristoranti alle 23. La misura sarà in vigore fino al 31 ottobre. Angela Merkel e i sindaci delle 11 maggiori città tedesche hanno concordato di imporre nuove restrizioni qualora le infezioni superino la soglia settimanale dei 50 casi su 100mila abitanti.
Limitazioni che potrebbero includere regole più rigide sulle mascherine, restrizioni sui raduni privati, orari di coprifuoco e limitazioni all’acquisto di alcolici. In Germania sono più di 5000 i nuovi contagi registrati nelle ultime 24 ore: è la prima volta da aprile. Lo riferisce il Robert Koch Institut. I pazienti ricoverati i terapia intensiva sono 620.
Lunedì il primo ministro britannico Boris Johnson aveva annunciato alla Camera dei Comuni le nuove restrizioni decise dal governo per cercare di controllare la diffusione di contagi dopo il grande aumento di casi giornalieri registrato nei giorni precedenti.
L’Inghilterra è stata divisa in tre aree a seconda del rischio di contagio, che può essere valutato come medio, alto e molto alto. Nelle aree in cui i livelli di contagio sono relativamente bassi restano in vigore le misure decise dal governo il 22 settembre, cioè il divieto di incontrare più di sei persone di diversi gruppi familiari (sia all’aperto che al chiuso), la chiusura alle 22 di ristoranti e pub, l’obbligo dell’utilizzo delle mascherine anche sui taxi e del rispetto del distanziamento fisico.
Nelle zone che sono considerate a rischio alto è inoltre vietato alle persone di diversi gruppi familiari di incontrarsi sia in casa che in bar e ristoranti. Per le aree ad alto rischio, oltre al rispetto delle norme disposte per le aree a rischio minore, è prevista la chiusura di bar, pub, palestre e sale da gioco, mentre i ristoranti dovranno chiudere alle 22. In queste aree è inoltre vietato ai residenti di avere interazioni sociali con persone che non facciano parte del proprio nucleo abitativo.
Le nuove misure prevedono un parziale lockdown di Madrid e di altre nove città della comunità autonoma (Fuenlabrada, Parla, Alcobendas, Torrejón de Ardoz, Getafe, Alcorcón, Leganés, Móstoles e Alcalá de Henares) da cui a partire dal 9 ottobre non è più possibile entrare e uscire se non per motivi essenziali (lavoro, scuola e salute).
Inoltre, le nuove misure prevedono aggregazioni con non più di sei persone, riduzione della capienza di negozi e locali, chiusura anticipata di bar e ristoranti alle 23, e limitazione dei partecipanti alle funzioni religiose.
Le restrizioni sono già in vigore da metà settembre. Ma quelle che prima valevano soltanto per la capitale, ora sono state estese anche al resto del Paese: i ristoranti e i bar dovranno chiudere alle 22, l’uso di mascherine sarà obbligatorio non solo per entrare nei locali, ma anche per sedersi.
Non si possono superare incontri con oltre 50 persone, ad eccezione soltanto per gli eventi organizzati in locali con capacità molto ampie nei quali siano state adottate misure igieniche adeguate. Raccomandato il telelavoro e la riduzione dei contatti sociali. La Danimarca è stata tra i primi Paesi del Nord Europa a introdurre restrizioni alla vita pubblica e a contenere il contagio in tempi relativamente brevi, ma nelle ultime settimane ha registrato un’impennata di nuove infezioni, soprattutto a Copenhagen.
Il governo ha bloccato la movida nel Paese annunciando l’adozione di misure drastiche. Chiusi bar e ristoranti da oggi per almeno quattro settimane per evitare il sovraffollamento degli ospedali. Rimangono aperte le scuole, con obbligo di mascherina: “L’istruzione è troppo importante”, ha affermato Mike Rutte.
“Fa male ma è necessario, dobbiamo essere più severi”, ha detto il premier annunciando un “lockdown parziale”. La vendita degli alcolici sarà vietata anche dopo le 20, per tentare di ridurre i contatti sociali. Le mascherine saranno obbligatorie al chiuso per tutti sopra i 13 anni.
La Repubblica Ceca martedì ha deciso di chiudere scuole e bar fino al 3 novembre, mentre i ristoranti potranno vendere solo cibo da asporto fino alle 20. Inoltre è vietato il consumo di alcolici in pubblico.
Rimarranno chiusi anche i dormitori universitari e le lezioni per tutte le classi scolastiche si svolgeranno da remoto. L’uso della mascherina, già obbligatorio all’interno dei negozi e dei mezzi pubblici, sarà esteso anche alle fermate dei tram e ai binari dei treni. In Repubblica Ceca, sia all’aperto che al chiuso, varrà come in Inghilterra la “regola del 6”, cioè il divieto di incontrare più di sei persone di diversi gruppi familiari.
La Repubblica Ceca è uno di quei paesi europei che devono affrontare la situazione più critica. Lunedì scorso è stato registrato l’incremento giornaliero di morti più alto dall’inizio dell’epidemia (55), e il 9 ottobre il record di aumento giornaliero dei casi di contagio (8.617).
Nella sua relazione del 13 ottobre l’ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie dell’Unione Europea ha riferito che i nuovi casi di coronavirus confermati nella Repubblica Ceca negli ultimi 14 giorni sono stati 55.538, un numero superiore ai 42.032 della vicina Germania, la cui popolazione è otto volte più grande.
Massima allerta nella capitale, fra le città europee più colpite insieme a Parigi e Madrid, con un indice di positività che supera i 423 casi ogni 100mila abitanti nelle ultime due settimane. La media di positività dei tamponi nella capitale belga è del 14,7%. Tra il 6 e il 12 ottobre scorsi le ospedalizzazioni sono aumentate del 68,4% e le persone in terapia intensiva sono ora 267.
Le autorità belghe hanno chiesto ai cittadini di aver un numero massimo di contatti, al di fuori del nucleo familiare, pari a non più di 3 persone in un mese. A Bruxelles chiusura totale di bar e caffè per la durata di un mese a partire dal 7 ottobre. Chiusura parziale anche per sale sportive e palestre e alle 23 per gli altri esercizi di ristorazione nel resto del territorio nazionale.
Le province belghe del Brabante Vallone e del Lussemburgo hanno imposto il coprifuoco dall’una di notte alle sei del mattino per arginare l’aumento dei contagi da Coronavirus.
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