Un pericoloso aumento dei contagi da coronavirus in Francia ha costretto le autorità locali a dichiarare “zona rossa” gran parte del territorio nazionale. Da quanto hanno riferito i media locali, in particolare, sarebbero 50 i dipartimenti classificati nella “zona di circolazione attiva” del virus. Tutto ciò accade a pochi giorni dall’introduzione – da parte del presidente Emmanuel Macron – di norme più stringenti per contenere la diffusione dell’infezione.
Il Ministero della Salute francese ha considerato necessaria l’introduzione di una “zona rossa” in metà della Francia dopo aver analizzato i cluster sull’andamento dei contagi da coronavirus. Sono molti gli indicatori da tenere in considerazione, come riferiscono sul sito del Ministero: “Il tasso di incidenza, la pressione ospedaliera, il numero di esami effettuati, il tasso di positività al test, l’evoluzione del numero di cluster”.
La chiusura dei 50 dipartimenti si è resa necessaria per prevenire ulteriori aumenti dei contagi da Covid-19.
A tal fine, anche il ministro della Salute italiano, Roberto Speranza, ha firmato un’ordinanza che introduce l’obbligo di test molecolare o antigenico per tutti coloro che rientrano dalla Francia. “L’Italia – scrive il ministro su Twitter – sta meglio di altri Paesi, ma serve grande prudenza per non vanificare i sacrifici fatti finora”.
Nonostante la chiusura dei 50 dipartimenti, comunque, da martedì 22 settembre le scuole elementari e materne riapriranno in Francia. Il ministro della Salute francese, Jean-Michel Blanquer, infatti, ha chiarito che “i bambini si contagiano molto poco a vicenda”. Tuttavia, ha poi aggiunto, “quando ci sono tre casi, saremo nella situazione di chiudere una classe“. Sono 89 attualmente gli istituti scolastici, pubblici e privati, chiusi a causa di contagi; mentre “un po’ più di duemila classi sono chiuse in Francia, una cifra che scenderà con il nuovo protocollo”, ha aggiunto il ministro.
Se un alunno risulterà positivo, dunque, gli altri compagni potranno proseguire le lezioni regolarmente. Mentre la chiusura della classe potrebbe avvenire nel caso in cui venissero individuati tre o più bambini positivi al virus. Questo protocollo non si applica ai ragazzi che frequentano scuole medie inferiori o superiori.
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