Il vaccino cinese contro il Coronavirus potrebbe essere pronto ed utilizzabile già a partire dal mese di novembre. Queste le dichiarazioni dell’esperta di bio-sicurezza del China Center of Disease Control and Prevention, Wu Guizhen, nel corso di un’intervista all’emittente televisiva statale China Central Television e riportata dal Global Times, voce all’estero del governo di Pechino.
La stessa Wu Guizhen ha poi dichiarato di essersi sottoposta a un test del vaccino nell’aprile scorso. “Negli ultimi mesi mi sentivo molto bene, senza riscontrare dolore a livello locale“, le sue parole.
Coronavirus, una corsa contro il tempo
Una corsa contro il tempo quella per arrivare a un vaccino contro il Covid-19. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono 176 i progetti di vaccini in corso nel mondo. Di questi, 34 in fase di sperimentazione clinica. 8 di essi hanno raggiunto la “fase 3”.
La Cina è in prima linea con cinque potenziali vaccini entrati nella fase 3 delle sperimentazioni cliniche internazionali. La Russia è stata la prima al mondo a registrare il vaccino “Sputnik V“, annunciando l’avvio della fase di vaccinazione tra novembre e dicembre.
Negli USA, il Centers for Disease Control and Prevention ha allertato le Autorità sanitarie di tutti i 50 Stati per prepararsi a distribuire il vaccino entro novembre e sta reclutando 30.000 volontari per avviare la fase 3.
Nel frattempo, AstraZeneca, l’azienda globale biofarmaceutica svedese-britannica operante nella ricerca scientifica, ha annunciato di aver ripreso i test clinici sul vaccino contro il Coronavirus. Inizialmente, lo stop era stato deciso in seguito a una reazione avversa verificatasi su di un volontario. Per valutare la sicurezza del vaccino, gli enti regolatori britannici avevano nominato un Comitato di esperti, che accertasse la causa della reazione. Terminate le verifiche del caso, il Comitato ha dato il proprio ‘ok’ per riprendere la sperimentazione in tutto il Paese con altri 18 mila volontari.
Durante la conferenza stampa di settimana scorsa, il Direttore Generale del gruppo, Pascal Soriot, aveva sostenuto come “un’interruzione della sperimentazione fosse normale, ma che avesse avuto una grande risonanza mediatica a causa dell’enorme interesse che ruota attorno a questo vaccino, considerato uno dei più promettenti al mondo“. L’azienda ha stimato che sia ancora possibile ottenere il vaccino entro la fine del 2020 o l’inizio del 2021.