Il governo di Israele ha approvato un lockdown rafforzato a partire da venerdì 25 settembre. La misura si è resa necessaria in seguito a un pericoloso aumento dei contagi da coronavirus (quasi 7 mila in sole 24 ore) che preoccupa le autorità locali. Fino all’11 ottobre, quindi, il premier Benjamin Netanyahu ha introdotto delle norme ancora più rigide delle precedenti. Rimarranno attivi soltanto i supermercati, le farmacie e le industrie essenziali.
Israele, nuovo lockdown totale
Il 18 settembre scorso Israele aveva introdotto il secondo lockdown causa coronavirus: era stato il primo Paese del mondo ad attuare una misura simile. Ma i contagi in continuo aumento anche nelle ultime settimane hanno costretto il governo a disporre un lockdown rafforzato a partire dal 25 settembre. In particolare, il premier Netanyahu ha firmato nella notte un provvedimento contenente le nuove regole in vigore fino all’11 ottobre.
Al divieto di assembramenti con oltre 20 persone e al divieto di organizzare e partecipare a manifestazioni distanti oltre 1 km dalla propria abitazione, potrebbe aggiungersi anche la chiusura delle sinagoghe, nonostante l’avvicinarsi dello Yom Kippur (cioè la più importante ricorrenza per la religione ebraica). Sarà però possibile pregare negli spazi aperti. Il governo, infine, intende inserire ulteriori restrizioni al diritto di manifestazione.
Le nuove misure
Oltre alle restrizioni elencate, il premier Netanyahu intende introdurre ulteriori limitazioni. In particolare, si discute sulla possibilità di blocco del lavoro, fatta eccezione per i servizi essenziali, e su alcune restrizioni per gli spostamenti in aereo. Secondo quanto riferiscono le agenzie di stampa, infatti, pare che il blocco dell’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv (il principale collegamento alla capitale) dovrebbe avvenire tra il 28 settembre e il 5 ottobre.
Dal 25 settembre potrebbero, quindi, rimanere aperti soltanto supermercati, farmacie e servizi considerati essenziali. I ristoranti, infine, resteranno aperti soltanto per le consegne a domicilio.
Lo scontro tra maggioranza e opposizione
Non tutti sono d’accordo con il premier israeliano in merito all’introduzione di norme più stringenti per combattere il coronavirus. In particolare, le opposizione accusano Netanyahu di voler “nascondere” in questo modo gli scontri tra manifestanti e Polizia davanti alla residenza presidenziale a Gerusalemme. Le proteste riguardano la presunta mala gestione dell’epidemia da parte del governo centrale.
Infatti, il Paese ha già superato i 100 mila casi totali dall’inizio della pandemia di coronavirus e ogni giorno si registra un aumento notevole del numero di positivi. I morti in totale sono invece 1.316.