Mentre si registrano sensibili aperture dopo la fase più rigida del lockdown, lo spettro di una seconda ondata di Coronavirus spaventa l’Europa, che si prepara, con nuove linee guida, a fronteggiare lo spettro di un’altra emergenza.
Seconda ondata Covid: l’Ue si prepara
“Non è il momento di abbassare la guardia“: è così che si può sintetizzare la posizione della Commissione Ue davanti allo spettro di una seconda ondata di Coronavirus dopo i mesi terribili vissuti nel pieno dell’emergenza sanitaria.
L’ipotesi di una nuova esplosione di contagi di massa spaventa, e i focolai registrati durante la fase del dopo lockdown impongono la massima cautela.
Nuove direttive, elencate in un documento del 15 luglio scorso pubblicato dalla Commissione europea, puntano a un piano di contenimento in vista di tempi più duri sul fronte sanitario.
Prioritarie, si legge nel testo, sono le azioni volte ad aumentare la copertura dei test, il tracciamento dei contatti e la sorveglianza da parte degli enti pubblici per mappare i cluster.
Ue: “Stiamo pianificando in anticipo”
L’Ue, dunque, sceglie di giocare d’anticipo “per evitare improvvisazioni“, ha sottolineato Margaritis Schinas, vicepresidente per la Promozione dello stile di vita europeo: “Anche se ora conosciamo meglio il virus, abbiamo il dovere di mantenere un atteggiamento vigile e improntato alla prevenzione. L’insieme di misure presentate oggi mira a contrastare eventuali ulteriori focolai di COVID-19”.
Stella Kyriakides, commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, ha sottolineato la posizione dell’Europa: “È nostra responsabilità garantire di essere preparati al meglio. Non è il momento di abbassare la guardia”.