Coronavirus USA, Trump pronto a chiedere i danni a Pechino

Non si fermano, negli Stati Uniti, le polemiche su un presunto ruolo decisivo giocato dalla Cina nella diffusione del nuovo coronavirus: mentre il bilancio delle vittime continua ad aumentare – complessivamente sono oltre 56mila le persone decedute negli USA dall’inizio dell’epidemia di coronavirus e circa un milione i contagi – il presidente americano Donald Trump ha reso noto che sono state avviate “indagini molto serie” sul ruolo di Pechino, non escludendo la possibilità di chiedere i danni qualora venissero accertate le responsabilità della Cina nella diffusione della pandemia. Nel corso dell’ultima conferenza stampa alla Casa Bianca, Trump è dunque tornato ad attaccare la Cina riguardo il suo ruolo nella diffusione del Covid-19, affermando che Pechino avrebbe potuto fermare l’evolversi dell’epidemia a livello mondiale.

Trump contro la Cina

“Faremo tutto ciò che è in nostro potere per curare i malati, per riaprire gradualmente la nostra nazione e per riportare la gente al lavoro in sicurezza. Le persone vogliono tornare al lavoro, vogliono farlo presto. C’è fame di ripresa, di riapertura”, ha dichiarato nel corso dell’ultima conferenza stampa il presidente americano Donald Trump, il quale ha poi presentato un piano per la ripartenza dell’economia statunitense strutturato in 8 punti divisi in tre fasi, assicurando una ripresa molto veloce del Pil americano e una crescita “incredibile” nel 2021.

Il presidente degli USA ha poi rinnovato il suo attacco nei confronti della Cina in merito alla diffusione del coronavirus, promettendo di condurre “indagini molto serie” sulla gestione della pandemia da parte di Pechino: “Ci sono stati così tanti morti non necessari in questo Paese. Si sarebbe potuto fermare ma qualcuno tanto tempo fa sembra abbia deciso di non fare così e tutto il mondo sta soffrendo per questo. Non siamo contenti della Cina. Stiamo facendo indagini molto serie”, ha dichiarato il presidente americano, il quale non ha escluso la possibilità di chiedere alla Cina un risarcimento dei danni provocati: “La Germania sta valutando, noi stiamo valutando. Non abbiamo ancora stabilito l’ammontare ma è molto significativo”, ha commentato Trump.

La risposta di Pechino alle parole di Trump

Non si è fatta naturalmente attendere la risposta della Cina, che ha accusato gli Stati Uniti di diffondere bugie per distrarre dagli errori commessi nella prevenzione dell’epidemia e nelle misure di controllo, aggiungendo inoltre che non ci sono basi per affermare che la pandemia di coronavirus sia stata originata in un laboratorio di Wuhan.

Nel frattempo, anche altri Paesi hanno iniziato a muoversi sotto il punto di vista legale: secondo il maggiore quotidiano tedesco Bild, la Germania dovrebbe chiedere alla Cina circa 162 miliardi di dollari di risarcimenti per i danni provocati all’economia tedesca dalla diffusione del coronavirus. In Italia invece è stato il Codacons ad annunciare pochi giorni fa una class action contro Pechino per “danni da pandemia”.

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