“Il campionato di Serie A deve essere sospeso. I protocolli che abbiamo sottoscritto parlano chiaro“. Così ha parlato il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa a The Breakfast Club su Radio Capital a proposito delle 14 positività al Coronavirus riscontrate in casa Genoa tra giocatori e membri dello staff.
Zampa: Il campionato di serie A deve essere sospeso per il Coronavirus
“Quando c’è un numero di positivi così alto, non si può che fermare il campionato”, ha ribadito Zampa. “I positivi non sono in grado di giocare, e possono contagiare altre persone. Il protocollo è stato sottoscritto anche dalla Federazione calcio“.
Il sottosegretario ha poi ancora precisato: “Nessuno al momento sta facendo pressioni su di noi”. Zampa ha poi commentato anche la volontà dei club di aumentare il numero dei tifosi sugli spalti in proporzione alla capienza degli stadi: “Il comitato tecnico scientifico è radicalmente contrario alla presenza dei tifosi sugli spalti”.
Nel frattempo, questo pomeriggio si terrà un consiglio straordinario di Lega per discutere del possibile rinvio della partita tra Genoa e Torino, prevista per sabato 3 ottobre alle 18.
Le parole di Spadafora
Sempre sulla possibilità di sospendere il campionato per il Coronavirus dopo la questione dei 14 positivi al Genoa, ieri si era espresso anche il ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili, Vincenzo Spadafora.
“Stop al campionato? Non siamo ancora in queste condizioni“, aveva detto ai microfoni dei cronisti, che lo l’avevano intercettato appena fuori da Montecitorio.
Il ministro dello Sport però non aveva mancato di ribadire la sua forte preoccupazione per la situazione, annunciando di voler sentire i parei e confrontarsi anche con il presidente di Serie A, Dal Pino, e il presidente della Figc, Gabriele Gravina.
Il commento di Sileri
Sempre ieri, sulle positività nel mondo del pallone, sono arrivate anche le parole del viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, a che a “Un Giorno da Pecora“, su Rai Radio 1 aveva detto: “Gli abbracci e l’esultanza in campo dovrebbero essere vietati”.
E aveva poi concluso: “Se abbiamo un tampone negativo non dobbiamo pensare di essere invincibili. Continuare a mantenere le distanze è fondamentale“.