Corpo carbonizzato a Pavia, arrestate 3 persone

Era il 14 gennaio quando un corpo carbonizzato è stato trovato all’interno di un’auto a Gambolò, in provincia di Pavia.

Mohamed Ibrahim
Mohamed Ibrahim – Nanopress.it

Secondo le ricostruzioni c’è stato un agguato l’11 gennaio, durante il quale la vittima è stata uccisa e poi il corpo bruciato. I resti si trovavano in un’area boschiva al confine con la frazione di Morsella di Vigevano, luogo di residenza del proprietario della vettura. Oggi sono state fermate alcune persone.

Corpo carbonizzato a Pavia

Era il 15 gennaio scorso quando i Carabinieri di Pavia trovarono un corpo carbonizzato all’interno di una vettura, nelle campagne di Gambolò, al confine con Vigevano. A lanciare l’allarme è stato un cacciatore che rincasava.

All’inizio la persona all’interno dell’Audi A3 non aveva un nome. Secondo gli accertamenti della Scientifica, la vettura era stata data alle fiamme diverse ore prima del macabro ritrovamento e infatti era già fredda quando è stata rinvenuta. Per sicurezza sono comunque intervenuti i Vigili del Fuoco per verificare la situazione e dare supporto alla Scientifica nel rilievi.

I resti a bordo erano ridotti a uno scheletro parzialmente incenerito, in condizioni tali che non è stato possibile carpire dettagli utili per identificare la vittima né capire se fosse morte prima o durante l’incendio, dettaglio che si è capito in seguito.

I Carabinieri si sono subito messi a lavoro per fare luce sulla vicenda e poche ore dopo hanno identificato il proprietario dell’auto, un 30enne maghrebino residente a Vigevano, senza precedenti pensali. Tuttavia non è stato possibile ascoltarlo poiché al suo indirizzo di residenza non c’era nessuno.

Arriviamo al 28 gennaio, quando avviene una svolta importante dopo giorni in cui gli inquirenti brancolavano nel buio. Da alcuni esami effettuati dal medico legale è emersa l’identità della vittima, ovvero Mohamed Ibrahim, 44enne di origini egiziane molto conosciuto in zona, specialmente dalla comunità islamica, che ha espresso il suo dolore tramite le parole del portavoce di Vigevano, Mohamed Ibrahim.

Il test del Dna ha cancellato ogni dubbio e le indagini hanno portato a delineare alcuni particolari, ad esempio l’omicidio avvenuto tramite colpo di arma da fuoco. Un’esecuzione resa ancora più cruenta dal fatto che poi è stato appiccato il rogo per cancellare ogni traccia.

L'auto bruciata viene portata via
L’auto bruciata viene portata via – Nanopress.it

Cosa sia accaduto, quindi il movente dell’omicidio, rimane per ora un mistero ma finalmente ci avviciniamo alla giustizia perché ci sono stati in queste ore alcuni arresti.

Gli arresti

I Carabinieri di Pavia coordinati dalla Procura hanno eseguito l’arresto di 3 persone, si tratta di 2 fratelli e del loro cognato. Gli investigatori stanno lavorando su diverse piste, fra cui la lite familiare e un regolamento di contri nell’ambito della malavita della zona.

Ibrahim era in Italia da molti anni e non aveva mai avuto guai con le forze dell’ordine. Chi lo conosceva lo descrive come una brava persona, padre di una figlia nata da una relazione con una donna italiana, poi terminata. Proprio uno dei tre arrestati è il compagno attuale di quest’ultima quindi si fa più forte l’ipotesi della disputa familiare.

Ora verranno interrogati per capire cosa ha scaturito quella violenza inaudita con cui hanno teso un vero e proprio agguato all’egiziano, uccidendolo con una calibro 9 e un fucile da caccia prima di essere bruciato.

Le modalità del delitto non hanno precedenti in zona e richiamano a un mondo criminale molto pericoloso ma al momento non trapela nulla perché le indagini sono solo all’inizio e si tratta di un caso molto delicato.

 

 

 

 

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