Ci risiamo con la Corruzione, Tangentopoli è storia ormai, ma sembra non aver insegnato nulla. Purtroppo il capoluogo milanese vittima di truffe e mazzette.
Nonostante siano passati ormai 30 lunghissimi anni da Tangentopoli, e con tutto quello che ne è succeduto, molti di noi speravano che la lezione, in qualche modo, fosse servita. E invece ci ritroviamo spesso, e naturalmente non solo in Lombardia, in situazione spiacevoli anche solo da raccontare.
Corruzione, è iniziata Tangentopoli 2?
Si perché stiamo parlando dell’ennesima truffa consumata ai danni dei cittadini onesti. Perché ogni volta che si commette un illecito nei confronti dello Stato, a pagarne le conseguenze siamo tutti noi. Che ci massacriamo dalla mattina alla sera, per portare a casa uno stipendio pulito e onesto.
Questa volta narriamo di una truffa avvenuta in ben 11 comuni della regione Lombardia, ma questi fatti naturalmente accadono in tutta Italia, e sempre con maggiore frequenza.
La Guardia di Finanza, dopo mesi di ricerche ed ispezioni, ha posto termine ad una operazione, tesa a sgominare una ‘banda’ di ben 11 persone, tutte arrestate, che avevano truccato appalti, per una somma di ben 39 milioni di euro.
Questi appalti riguardavano una serie di servizi, che andavano dalla somministrazione di pasti in scuole e case di riposo per anziani, fino a commesse di pulizia in locali pubblici.
L’inchiesta, che ha riguardato diversi comuni della zona intorno a Milano e in tutta la Lombardia (parliamo di Buccinasco, Cornaredo, Mediglia, Ranica, Flero), ha stabilito che alcuni dirigenti di questi enti locali, erano strettamente collegati alle imprese vincitrici degli appalti.
In più, stato constatato che altre aziende pagavano una mazzetta standard, che variava dall’uno al due per cento del prezzo stabilito sulla base d’asta della gara in questione.
Tutti gli arresti e le perquisizioni
Secondo quanto riportato dalla Guardia di Finanza, le tangenti venivano pagate tramite “la devoluzione di valore o di somme di denaro in forma rateizzata per tutta la durata della fornitura”.
La Guardia di Finanza è riuscita a stabilire il versamento di tale importi, grazie a delle prove documentate. In una di queste si vede una consegna, ad un dirigente pubblico, di una bicicletta del valore di 3mila euro. E la gara, appunto, aveva un valore di 300mila euro.
Dopo il termine di questa indagine, la Guardia di Finanza del capoluogo milanese ha provveduto, a mettere in stato di fermo 11 persone. 8 di esse sono state poste agli arresti domiciliari, 3 invece sono finite direttamente in carcere.
In tutto i finanzieri hanno provveduto ad effettuare ben 23 perquisizioni, tutte fatte nei confronti degli indagati. Sono stati inoltre acquisiti documenti nei confronti di alcune amministrazioni locali. 5 società, appartenenti al settore della ristorazione, sono indagate per responsabilità amministrative.