Sono il male atipico dell’Italia e non solo. Qualcosa che è difficile da estirpare. Ma corruzione e truffa possono esser sconfitte e le Forze dell’ordine, in merito, sono sempre all’erta. A parlarne è il Colonnello Angelini.
L’ultima ad esser scoperta è stata una truffa ai danni dell’Unione Europea.
Sottrarre denaro pubblico per scopi illeciti, truffare o frodare lo Stato o, peggio ancora, l’Unione Europea, sono cose che stanno diventando all’ordine del giorno. La Guardia di Finanza, da sempre attiva nel contrastare questi fenomeni, negli ultimi tempi lo è maggiormente.
L’ultima truffa ad esser stata scoperta è quella sui fondi per l’agricoltura. Fondi che provenivano dall’Unione Europea e che erano indirizzati al miglioramento di questo settore. Sotto la lente di ingrandimento sono state in tutto 22 persone.
Fra esse, 12 sono agli arresti domiciliari, 10 con obbligo di presentazione presso gli uffici della Polizia Giudiziaria. E, fra queste 22 persone, ci sono anche imprenditori e professionisti vari.
Non è solo la truffa il principale reato contestato agli arrestati, ma anche falso, abuso d’ufficio e corruzione. Un’operazione che ha portato a sequestrare beni e denaro per un valore complessivo di 2,5 milioni di euro.
Questa operazione del Nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo entra nel filone più grande, chiamato “Gulasch Amici Miei”. Di specifico questa di operazione (chiamata “Amici Miei Atto II”) guardava proprio al controllo per la corretta gestione dei finanziamenti per l’agricoltura, sia da parte dello Stato Italiano che dell’Europa.
A preoccupare sono le parole del Colonnello Angelini, comandante del Nucleo di Polizia Economico finanziaria. Il colonnello descrive, ampiamente, come la corruzione sia ancora presente nel nostro Paese, come sia radicata anche in profondità, come un “cancro da estirpare”.
La sua presenza, produce effetti, sempre, devastanti sulla nostra economia, e a farne le spese sono sempre coloro (imprenditori e cittadini) che rispettano le regole, ma non riescono a vedere tale rispetto anche dall’altro lato.
Particolare, in questo caso, è il corretto impiego dei fondi pubblici. Il colonnello spiega come, in regioni come la Sicilia, essi siano una “reale occasione di sviluppo” che può portare alla crescita economica e territoriale.
Su questo punta la Guardia di Finanza sarà sempre in prima linea per contrastare tutte le forme di criminalità economico finanziaria, affinché, anche questi finanziamenti europei possano essere “un ristoro dei pubblici bilanci”, soprattutto per dare contributo pieno a tutti i cittadini onesti che vivono e vogliono lo sviluppo della loro Regione.
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