L’Italia resta tra i paesi più corrotti d’Europa. Peggio solo la Bulgaria. Il dato emerge dal Corruption Perceptions Index 2015 (CPI) di Transparency International, l’organizzazione non governativa che ogni anno, con il contributo di uomini d’affari ed esperti di economia, stila la classifica mondiale sulla corruzione pubblica percepita. Stando al punteggio e alla graduatoria si è verificato un piccolo miglioramento. Ma per essere un paese europeo la situazione resta drammatica.
La piccola consolazione arriva dai punti, calcolati in una scala tra 0 (corruzione massima) e 100 (minima): 43 nel 2014, 44 nel 2015. Inoltre, su 168 nazioni censite, il Bel Paese si piazza al 61esimo posto, guadagnando otto posizioni. Chissà se più per demeriti di altri (come il Brasile) che per meriti.
Virginio Carnevali, presidente di Transparency Italia, preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno: “Constatiamo con piacere che finalmente si è avuta un’inversione di tendenza, seppur minima, rispetto al passato, che ci fa sperare in un ulteriore miglioramento per i prossimi anni. Come dimostra la cronaca, la strada è ancora molto lunga e in salita, ma con la perseveranza i risultati si possono raggiungere. Una società civile più unita su obiettivi condivisi e aventi come focus il bene della res publica porta un contributo fondamentale al raggiungimento di traguardi importanti”.
In realtà c’è poco da sorridere. Vero che un passo avanti c’è stato, ma è ancora troppo poco. Se consideriamo la classifica europea siamo infatti penultimi. Peggio di noi solo la Bulgaria. Meglio persino Romania e Grecia, da sempre considerati tra i peggiori. La distanza dai paesi più virtuosi resta abissale, e siamo meno trasparenti di Botswana, Ruanda e Ghana. Il cosiddetto terzo mondo.
I paesi meno corrotti del mondo restano quelli del Nord Europa, e la cosa sorprende poco. Alla Danimarca lo scettro della trasparenza con 91 punti. Seguono Finlandia, Svezia, Nuova Zelanda, Olanda, Norvegia, Svizzera, Singapore, Canada e Germania, decima a pari merito con Lussemburgo e Gran Bretagna. Le nazioni più corrotte risultano invece Somalia e la Corea del Nord di Kim Jong-un, con soli 8 punti. Poco meno peggio Afghanistan, Sudan, Sud Sudan, Angola, Libia, Iraq, Venezuela e Guinea-Bissau.
Tra i paesi del G20 l’Italia risulta decima dopo Canada, Germania, Regno Unito, Australia, Usa, Giappone, Francia, Corea del Sud e Arabia Saudita. Peggio di noi Sud Africa, Turchia, Brasile, India, Cina, Indonesia, Messico, Argentina e Russia. Molto basso il punteggio (29) per il paese di Vladimir Putin.
Per comprendere a fondo i danni economici causati dalla corruzione in Italia suggeriamo la lettura dei seguenti libri:
–La corruzione in Italia. Un’analisi economica
di Nadia Fiorino ed Emma Galli, edizioni Il Mulino.
–La corruzione costa. Effetti economici, istituzionali e sociali
di Marco Arnone ed Eleni Iliopulos, edizioni Vita e Pensiero.