In relazione al caso di presunta corruzione a favore del Qatar, secondo il tribunale di Brescia moglie e figlia di Panzeri si possono consegnare al Belgio.
Secondo la Corte d’appello non ci sono cause ostative alla consegna delle due donne alle autorità in Belgio. Al momento la moglie e la figlia di Antonio Panzeri si trovano ai domiciliari con l’accusa di corruzione, riciclaggio e associazione per delinquere. L’investigazione dell’Unione europea ha dato il via alle perquisizioni in casa: trovati 17mila euro in contanti.
La Corte ha dato il via libera all’estradizione di Maria Dolores Colleoni e Silvia Panzeri, moglie e figlia dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri. La decisione è stata presa dalla giudice della Corte d’appello di Brescia Anna Dalla Libera, nell’ambito del provvedimento di convalida dell’arresto.
Venerdì le donne erano state fermate tramite mandato d’arresto europeo nella loro casa di Calusco d’Adda, e accusate di corruzione, riciclaggio e associazione per delinquere, per fatti risalenti al periodo compreso tra l’1 gennaio 2021 e l’8 dicembre 2022.
Secondo il giudice, che ha disposto i domiciliari per le due accusate, la misura idonea è quella di garantire la consegna alle autorità in Belgio.
L’udienza per discutere dell’eventuale consegna è stata fissata per il prossimo 19 dicembre per Maria Dolores Colleoni e per il 20 dicembre per Silvia Panzeri.
Intanto anche la Ong istituita nel 2019 da Panzeri è stata perquisita nell’ambito dell’indagine di corruzione. Anche Emma Bonino si è dimessa dal ruolo di advisor board di Fight Impunity, insieme a Federica Mogherini e tutto il Board in massa, dopo la notizia dell’inchiesta su Panzeri.
Ha commentato duramente le notizie sulla presunta rete di corruzione la presidente del Parlamento Europeo. Roberta Metsola ha parlato di un Parlamento sotto attacco, e conferma che nessuno rimarrà impunito. Lo ha fatto sapere durante l’apertura della sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.
Metsola ha detto, all’inizio del suo intervento, di aver scelto con cura le parole da usare per descrivere l’inchiesta delle autorità belghe nei confronti di diversi europarlamentari. Parole che nonostante le indagini in corso e le presunzioni doverose di innocenza, lasciano trasparire delusione e rabbia.
“Sono ben presenti in me la collera e la rabbia – commenta la presidente del Parlamento Europeo – insieme alla determinazione a far sì che l’Assemblea si rafforzi”. Rivolgendosi ai colleghi Roberta Metsola descrive l’inchiesta come un attacco al Parlamento: “La democrazia europea è sotto attacco“.
Nei giorni scorsi, sottolinea inoltre Metsola, il Parlamento europeo ha voluto sin da subito collaborare con le autorità; dicendosi orgogliosa del ruolo del Parlamento in questa indagine “dalla parte della legge” e che non ci saranno impunità per i responsabili.
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