Confermate le accuse venute alla luce con l’inchiesta della Procura belga per quanto riguarda la corruzione del Parlamento Ue e Qatar.
L’Emirato le respinge categoricamente.
Le accuse contro il Parlamento Ue
Sono state tutte confermate dalle autorità belghe le accuse formulate contro il Parlamento Ue per quanto riguarda i mondiali in Qatar. In particolare si tratta di corruzione finalizzata a migliorare l’immagine dell’Emirato agli occhi del mondo, poiché era finito negativamente nella lente di ingrandimento come Paese che viola i diritti umani.
Altre accuse che sono state convalidate sono associazione per delinquere e riciclaggio di denaro. Per tali motivi la giustizia belga ha confermato anche gli arresti avvenuti in questi giorni.
In merito alle presunte tangenti all‘Europarlamento, sono finiti in in manette la vicepresidente Eva Kaili con il suo compagno Francesco Giorgi, l’ex deputato del Pd Panzieri e Niccolò Figà-Talamanca della Ong “No Peace Without Justice”.
Rilasciati con la condizionale invece Luca Visentini, segretario generale della Confederazione Internazionale dei sindacati e il padre della Kaili. Quest’ultima è stata arrestata pochi giorni fa in flagranza di reato e i militati l’hanno prelevata nella sua casa di Bruxelles, proprio vicinissima alla sede del Parlamento.
Dalle successive perquisizioni nell’abitazione sono emersi sacchi pieni di banconote, simili a quelli con cui il padre della donna era stato sorpreso allontanarsi da un hotel in città. La Kaili era stata sospesa dal gruppo socialista, dal suo partito e con effetto immediato anche dalle fila dell’Europarlamento, con conseguente delega di tutte le sue cariche.
Il Qatar respinge le accuse, l’inchiesta si allarga
In questo clima di subbuglio, il Qatar ha respinto fortemente le accuse e quindi il coinvolgimento in questa vicenda in cui avrebbe corrotto i parlamentari. L’inchiesta della Procura Federale belga sulle presunte tangenti, ribattezzata Qatargate, prosegue.
Nelle ultime ore la Polizia giudiziaria ha perquisito, alla presenza del presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola, l’abitazione di Bruxelles del deputato Marc Tarabella e si pensa che le indagini si allarghino ancora di più arrivando ad altre persone sospette.
In merito a Tarabella, è stato perquisito del materiale informatico dalla sua abitazione ma le indagini sono arrivate anche in Italia, precisamente a Bergamo, dove sono state arrestate Maria Colleoni e Silvia Panzeri, rispettivamente moglie e figlia dell’ex eurodeputato arrestato.
Secondo i magistrati le donne erano pienamente consapevoli degli affari di Panzeri, tanto che avrebbero partecipato al trasporto dei regali dell’Ambasciatore del Marocco in Polonia. Per quanto riguarda Tarabella invece non è scattato alcun fermo ma la commissione di vigilanza del Partito socialista belga lo ha convocato per ascoltare la sua versione. L’indagine è solo alle battute iniziali e i magistrati belgi sospettano che anche altri Paesi possano aver utilizzato mazzette per corrompere i funzionari e gli eurodeputati per influenzarne le decisioni.
Intanto dal Qatar arrivano le prime reazioni in cui il Paese respinge categoricamente ogni accusa e di essere associato in qualsiasi modo ai fatti.
Il ministro degli Esteri di Doha ha spiegato che i rapporti internazionali qatarini coinvolgono le istituzioni e non le singole persone, e sono improntati sul rispetto delle leggi internazionali.
Cresce l’imbarazzo nella comunità europea di Bruxelles e la presidente Metsola ha sottolineato:
“il parlamento sta collaborando con le autorità per favorire il corso della giustizia”
Il commissario Ue degli Affari Economici Paolo Gentiloni ha commentato:
“si tratta di un danno di reputazione molto grave. il parlamento europeo è sempre stato la punta di diamante dei diritti umani, è una vicenda vergognosa e intollerabile che se sarà confermata potrebbe essere una delle più gravi storie di corruzione degli ultimi anni”.
Intanto oggi a Strasburgo è prevista la riunione della Plenaria. Dal punto di vista politico, potrebbe calare un’ombra sui socialsti. L’inchiesta ovviamente complica ogni cosa, compresi i rapporti fra Bruxelles e Qatar.