Disordini a Milano nel corso del corteo degli studenti che si è svolto nella mattina del 12 marzo. Un migliaio di studenti è arrivato in via Melchiorre Gioia, trovando la strada sbarrata dalle forze dell’ordine proprio in corrispondenza dell’entrata dell’edificio della Regione. I manifestanti hanno deciso di proseguire oltre il percorso per il quale avevano ricevuto l’autorizzazione. Sono iniziati diversi scontri con la polizia, in tenuta antisommossa. Le forze dell’ordine hanno risposto con i lacrimogeni al lancio di bottiglie con vernice rossa e oggetti. Tra poliziotti e studenti non ci sono stati, comunque, contatti fisici.
Uno studente è stato fermato dopo il lancio degli oggetti ed è stato portato in questura per degli accertamenti sulle sue responsabilità. Dopo la fine del corteo, gli studenti hanno annunciato il fermo attraverso un megafono e hanno invitato tutti a partecipare ad una riunione nel corso del pomeriggio della stessa giornata, per prendere delle decisioni su eventuali altre azioni di protesta da attuare.
Le azioni
Gli studenti hanno annunciato di essere diretti a Palazzo Lombardia e avevano come obiettivo quello di manifestare contro le linee guida del Governo Renzi, in particolare sulla riforma della scuola. Ci sono stati molti disagi alla circolazione e circa 40 poliziotti sono stati impegnati nello scortare il corteo, sia all’inizio che alla fine. Si sono registrati parecchi momenti di tensione, specialmente quando la Digos ha sequestrato le aste delle bandiere a un gruppo di ragazzi. Questi ultimi si sono legati le bandiere al corpo e agli zaini.
Arrivati a Largo Cairoli, i manifestanti hanno attaccato sulle vetrine delle banche dei cartelli con la scritta “La Milano di Expo non ci piace, nessuna giustizia, nessuna pace”. Nello specifico gli studenti vogliono contestare le linee guida della Buona Scuola, promossa dal Governo.
Vogliono contrastare questa idea, chiedendo un altro modello di scuola e un’altra forma di sviluppo. La manifestazione era autorizzata fino a piazza Einaudi, ma gli studenti volevano arrivare fino a Palazzo Lombardia, la sede della Regione, per protestare per i tagli al diritto allo studio che, a parer loro, hanno portato la Lombardia ad essere fra le regioni con il più alto tasso di abbandono scolastico. Un’altra mobilitazione è stata annunciata per venerdì 13 marzo. Questa volta dovrebbero essere coinvolti gli studenti universitari.