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Categories: Cronaca

Cortina, la recensione contro la cameriera nera diventa polemica politica

Può una cameriera nera servire in un ristorante di Cortina, indossando tipici abiti ampezzani? Non per tutti. Non per Fabio Cenerini, capogruppo al consiglio comunale di La Spezia nelle file della lista Toti – Forza Italia. Che su TripAdvisor ha scritto una recensione sul ristorante ‘El Brito de Larieto’, dopo era stato a mangiare: “Posto incantevole. Ma sinceramente non ho apprezzato che a servire, con un costume ampezzano, fosse una persona di colore“. Recensione prontamente segnalata come inappropriata dai proprietari del ristorante di Cortina, con tanto di risposta sconcertante da parte di TripAdvisor.

Che ha scritto: “A seguito della segnalazione, abbiamo completato la nostra indagine. La recensione rispetta le nostre linee guida. La nostra community è globale e multi culturale. Proprio perché si tratta di un contesto unico e diversificato, certi modi di dire, termini in gergo o frasi che possono essere considerate ingiuriose per qualcuno, possono non esserlo per altri. Dato che conforme alle nostre linee guida, la recensione rimarrà pubblicata. Poche ore dopo, la retromarcia del sito web: “Il sito rivede la decisione di non censurare il commento. Abbiamo un team dedicato, il cui compito è quello di analizzare le recensioni segnalateci e che lavora duramente per far rispettare le linee guida in vigore. In questo caso, dopo aver rivisto la nostra decisione iniziale, siamo giunti alla conclusione che la recensione non era conforme alle nostre linee guida ed è stata quindi rimossa“.

La polemica nasce dunque da lontano, con botta e risposta, risposte sorprendenti, passi indietro, censure e, naturalmente, battaglia politica. La cameriera di colore in questione si chiama Suaila Sà, ha 26 anni, è originaria della Guinea Bissau, ma abita da diversi anni a Verona. Cenerini, subito dopo essere stato al ristorante, su TripAdvisor ci va giù pesante: “Non ho apprezzato una persona di colore a servire con un costume parzialmente ampezzano. Se fossimo in un ristorante internazionale, a Milano, sarebbe diverso, ma sarebbe come andare in Marocco e, in un ristorante tipico, invece di trovare un marocchino che serve in sala, ci trovassi un tedesco biondo vestito da marocchino”.

Per essere ancora più chiaro: “Se vado in un ristorante cinese, voglio che siano cinesi a servirmi. E’ una questione di contestualizzazione”. Sembra razzismo, in realtà, anche se il politico ligure fa di tutto per usare altri termini: “Sono stato io a scrivere la recensione, non ho nulla da nascondere. Su TripAdvisor non ho detto nulla di razzista, è stato travisato. Forse quelli del ristorante hanno utilizzato il polverone di polemiche per farsi pubblicità. Generalmente, quando si va in Alto Adige o in Trentino o a Cortina, ci si aspetta una donna ‘modello Heidi‘”.

Insomma, uno stereotipo. “Se fosse stata nera e italiana? Secondo il canone tipico e del passato, questa non è la normalità”. Perché, alla fine, “sono un uomo di centrodestra e ovviamente sono per privilegiare gli italiani nel mondo del lavoro o nell’assegnazione di una casa popolare. Ma questo è un altro discorso”. Il senatore del Pd, Stefano Esposito, ha chiesto al presidente della Regione Liguria “un’immediata e concreta presa di distanza. Toti non potrà tollerare la presenza di un razzista patentato tra le sue fila”.

Una vicenda che ha visto Giuliana, Ludovica e Riccardo Gasperi, famiglia proprietaria del ristorante ‘El Brito de Larieto’ restare a bocca aperta, avendo tra i collaboratori un lavapiatti cingalese, due ucraini, una moldava, un tunisino e una siciliana. Diversità etnica, certo, ma famiglia nel vero senso della parola. E quella recensione era “inappropriata, incitava all’odio, era piena di pregiudizi”. Perché “al Brite de Larieto siamo tutti uguali. Da sempre assumiamo le persone per la loro competenza e qualità professionale, non certo per le loro origini. La nostra collaboratrice è brava, siamo felici che sia con noi. Che cosa avremmo dovuto fare, costringerla a essere l’unica a non vestire in stile tirolese perché è di colore? Restiamo sconcertati che possano esistere ancora persone che considerano l’origine etnica un problema”.

Un mese fa, sempre a Cortina, in un altro ristorante della stessa proprietà, il ‘SanBrite’, una cliente si era lamentata di una cameriera che spiegava le pietanze con accento meridionale. Su TripAdvisor aveva protestato: “Ogni piatto viene spiegato da una cameriera che non è del luogo e non sa cosa siano i knoedel”. Il razzismo è molto più dentro la mentalità italiana di quello che si pensi. E non solo verso gli africani, ma verso il ‘diverso’ in assoluto.

Alessandro Pignatelli

Alessandro Pignatelli è stato collaboratore di Nanopress dal 2016 al 2018, occupandosi principalmente di cronaca e sport.

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