Cos’è il DDL Caporalato e quali novità introduce

Legge contro il caporalato

Cos’è il DDL Caporalato, e quali novità introduce con la sua approvazione? Il disegno di legge per il contrasto al caporalato e al lavoro nero in agricoltura ha ottenuto l’approvazione in Aula del Senato con 190 si, nessun voto contrario e 32 astenuti. Il provvedimento passa ora alla Camera. Vediamo di seguito quali sono i principali punti di questa nuova iniziativa legislativa che introduce strumenti operativi contro il caporalato tanto dal lato amministrativo quanto dal lato penale.

Questa nuova legge ha come obiettivo contrastare il lavoro nero e la diffusione del fenomeno criminale dello sfruttamento dei lavoratori. Il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina è intervenuto a commentare la nuova norma: ”Si tratta di un intervento organico che rafforza le norme penali e introduce strumenti operativi necessari, come ad esempio il piano di accoglienza per i lavoratori stagionali. Con la norma rafforziamo anche la Rete del lavoro agricolo di qualità, che abbiamo voluto con forza come sperimentazione unica in Europa. Con questo strumento abbiamo creato una certificazione etica del lavoro agricolo e costruito una cabina di regia che mette insieme Inps, sindacati, organizzazioni agricole e Istituzioni”.

Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando ha voluto sottolineare l’importanza del provvedimento che ”Introduce elementi di civiltà nel nostro Paese. Non solo colpisce in modo più preciso chi sfrutta il lavoro, ma soprattutto sprona le filiere agricole su questo tema evitando che l’ignoranza dell’esistenza del fenomeno risulti una scusa per chi collabora con chi sfrutta il lavoro. È importante che la disciplina sanzionatoria imbocchi la strada della pena pecuniaria cosicché si vadano a toccare gli indebiti profitti del caporalato”. Ma c’è anche un altro aspetto importante, cioè “che ci sia stata un’ampia convergenza delle forze politiche. Si è riconosciuto così che l’iniziativa del governo è stata un’iniziativa giusta“.

Nel testo presentato dalla relatrice, Maria Grazia Gatti (Pd), con il quale è iniziata discussione dell’assemblea, è stato evidenziato che il caporalato in agricoltura è un fenomeno “complesso e multiforme che, secondo le stime coinvolge circa 400mila lavoratori in italia, sia italiani che stranieri“; “è diffuso in tutte le aree del paese e in settori dell’agricoltura molto diversi dal punto di vista della redditività“.

Il disegno di legge interviene sul piano repressivo (articoli da 1 a 7), riscrivendo il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, e su quello della prevenzione e delle politiche di contrasto (articoli 8 e 9), dettando disposizioni sulla rete del lavoro agricolo di qualità e prevedendo un piano di interventi a supporto dei lavoratori che svolgono attività stagionale di raccolta dei prodotti agricoli. In particolare, l’articolo 1 modifica l’articolo 603-bis del codice penale prevedendo la pena della reclusione da uno a sei anni per l’intermediario e per il datore di lavoro che sfrutti i lavoratori approfittando del loro stato di bisogno; se i fatti sono commessi mediante violenza e minaccia la pena aumenta da cinque a otto anni ed è previsto l’arresto in flagranza.

LE PRINCIPALI NOVITA’ DEL DDL

  • RAFFORZATA LA RETE DEL LAVORO AGRICOLO DI QUALITA’
  • Viene rafforzata l’operatività della Rete del lavoro agricolo di qualità (creata con la Legge Competitività e attiva dal 1 settembre 2015). Si estende l’ambito dei soggetti che possono aderire alla Rete, per cui sono inclusi gli sportelli unici per l’immigrazione, le istituzioni locali, i centri per l’impiego e gli enti bilaterali costituiti dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori in agricoltura, come anche i soggetti abilitati al trasporto di persone per il trasporto dei lavoratori agricoli. Allo stesso tempo si stabilisce l’estensione dell’ambito delle funzioni svolte dalla Cabina di regia della Rete stessa, che è presieduta dall’Inps e composta da rappresentanti di sindacati, organizzazioni agricole e Istituzioni.

  • PIANO DI INTERVENTI PER L’ACCOGLIENZA DEI LAVORATORI AGRICOLI STAGIONALI
  • Con la nuova legge le amministrazioni statali saranno direttamente coinvolte nella vigilanza e nella tutela delle condizioni di lavoro nel settore agricolo, attraverso un piano congiunto di interventi per l’accoglienza di tutti i lavoratori impegnati nelle attività stagionali di raccolta dei prodotti agricoli. L’obiettivo è tutelare la sicurezza e la dignità dei lavoratori ed evitare lo sfruttamento ulteriore della manodopera anche straniera. Il piano sarà stabilito con il coinvolgimento delle Regioni, delle province autonome e delle amministrazioni locali nonché delle organizzazioni di terzo settore.

  • INDENNIZZI PER LE VITTIME
  • Per la prima volta si decide di estendere le finalità del Fondo di cui alla legge n. 228 del 2003 in tema di vittime della tratta anche alle vittime del delitto di caporalato, considerata l’omogeneità dell’offesa e la frequenza dei casi registrati in cui la vittima di tratta è anche vittima di sfruttamento del lavoro.

  • INASPRIMENTO DEGLI STRUMENTI PENALI
  • La nuova legge offre nuovi strumenti penali per la lotta al caporalato con:
    – estensione dell’arresto obbligatorio anche al delitto di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro;
    – introduzione della responsabilità amministrativa degli enti per il delitto di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro;
    – estensione da un lato della confisca obbligatoria, anche per equivalente, al delitto di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, dall’altro dell’istituto della confisca c.d. estesa o allargata;
    – introduzione di una circostanza attenuante per il delitto di sfruttamento del lavoro, per chi si sia efficacemente adoperato per evitare che l’attività delittuosa sia portata a conseguenze ulteriori, per assicurare le prove dei reati e per l’individuazione degli altri responsabili ovvero per il sequestro delle somme o altre utilità trasferite.


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