Cos’è il grammelot e qual è il suo significato? E’ un linguaggio teatrale che prende spunto alle improvvisazioni giullaresche medievali e che è costituito da suoni che imitano il ritmo e l’intonazione di uno o più idiomi reali, ovviamente con l’intento di fare satira e parodiare. Anche la gestualità e la mimica sono fondamentali nell’intento comunicativo, per colpire lo spettatore e risultare convincente. Maestro del grammelot fu Dario Fo, attore, drammaturgo, regista e scrittore, che vinse il Nobel per la letteratura nel 1997 proprio “perché – si legge nelle argomentazioni del premio – seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggiava il potere restituendo la dignità agli oppressi“. Nel teatro italiano altro celebre utilizzatore del grammelot è Gigi Proietti. Vediamo di seguito alcuni esempi.
Cosa significa Grammelot?E’ lo stesso Dario Fo che spiega il significato del termine ”Grammelot”: […] gioco onomatopeico di un discorso, articolato arbitrariamente, ma che è in grado di trasmettere, con l’apporto di gesti, ritmi e sonorità particolari, un intero discorso compiuto. In questa chiave è possibile improvvisare – meglio, articolare – grammelot di tutti i tipi riferiti a strutture lessicali le più diverse. La prima forma di grammelot la eseguono senz’altro i bambini con la loro incredibile fantasia quando fingono di fare discorsi chiarissimi con farfugliamenti straordinari (che fra di loro intendono perfettamente).
(90esimo compleanno di Dario Fo al Piccolo Teatro di Milano)
L’etimologia della parola è incerta ma si propende a crederlo uno pseudofrancesismo derivante dal verbo grommeler, cioè bofonchiare. C’è chi lo fa discendere dai termini gram(maire) ‘grammatica’, mêl(er) ‘mescolare’ e (arg)ot ‘gergo’. Probabilmente è stato proprio grazie a Fo che questa parola è entrata e si è diffusa nella lingua italiana.
L’opera più celebre di Dario Fo, tanto abile nella tecnica del grammelot è ‘Mistero Buffo‘: una ‘giullarata’ portata in scena per la prima volta nel 1969. In questo caso l’idioma usato nella parodia era una mescolanza di vari dialetti della Pianura Padana. In questo video spiega perfettamente cos’è il grammelot e le storie di Zanni:
”… Fin dal Mille — scriveva lo stesso Fo — il giullare girava piazze e paesi, facendo sotto forma di recitazione satirica delle vere e proprie accuse ai potenti. Egli era una figura che si concretizzava direttamente dal popolo, dal quale attingeva la rabbia, per poi ritrasmettergliela mediata dal grottesco”.
In quest’altro video del 1977 invece Dario Fo si trova alle prese con una sorta di grammelot in inglese, in cui il tema è “L’uomo e la tecnologia”.
In questo altro prezioso video, Dario Fo si esibisce in un grammelot blues, durante il corso di teatro di maggio 2014 alla Libera Università di Alcatraz.
Un altro attore conosciuto dal grande pubblico per l’uso del grammelot è Gigi Proietti. Nel seguente video si esibisce in un grammelot napoletano americano, durante uno sketch dello spettacolo “A me gli occhi please” da lui scritto attingendo ai brani di successo del suo vasto repertorio di imitatore e cantante:
Concludiamo la galleria di esempi con una performace di Enrico Brignano che se la prende con I francesi. Tratto dallo spettacolo “Il meglio d’Italia”, tra un francesismo e l’altro Brignano racconta il viaggio tipo di un turista italiano a Parigi.
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