Il grippaggio è una brutta bestia. Oggi le probabilità che tale fenomeno si verifichi sono molto minori rispetto al passato. Ma non sono state eliminate del tutto. Utilizzare il veicolo in modo scorretto e trascurare la manutenzione (può inoltre esserci un guasto di altra natura, sempre possibile) potrebbe ancora provocare un guaio del genere. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
LA DEFINIZIONE
Cosa significa grippaggio? Dal vocabolario Treccani: “Fenomeno che si produce fra due superfici solide a contatto e in moto relativo di strisciamento quando, per eccessivo attrito e conseguente sviluppo di calore, si arriva a una saldatura locale; tale fenomeno provoca in genere la distruzione delle superfici di contatto“.
In termini più comprensibili: se l’attrito tra due organi meccanici in movimento diventa eccessivo, ad esempio per mancanza di lubrificazione, si sviluppa una notevole quantità di calore che, se prolungata, porta alla distruzione dei componenti. Insomma, gli organi si bloccano. Nel caso più noto, il pistone letteralmente s’incolla al cilindro (si salda, si fonde). Come se fosse un abbraccio mortale tra questi due organi fondamentali del motore.
Per questioni tecniche, è molto più frequente il grippaggio nei motori delle motociclette. Ma le auto non ne sono certo esenti.
COSA ACCADE DOPO?
In seguito ad un grippaggio, soprattutto se l’auto è abbastanza vecchia, il costo di riparazione rischia di diventare antieconomico. Si potrebbe essere costretti addirittura a buttare l’auto. Non è detto, però si tratta di un intervento molto difficile e costoso. Quindi è un problema gravissimo.
PERCHE’ IL MOTORE PUO’ GRIPPARE
La più diffusa causa del grippaggio di un motore è l’insufficiente lubrificazione. Quando l’olio viene a mancare oppure non riesce a lavorare correttamente, il pistone comincia a sfregare sulle pareti del cilindro fino a rompersi. Perché manca l’olio? Perché si consuma e nessuno lo ha aggiunto. Dopo un po’ ne rimane talmente poco nella coppa che non basta a lubrificare correttamente il motore.
Altro caso diffuso: l’olio non manca, però smette di esercitare l’azione lubrificante perché raggiunge temperature superiori a quelle di esercizio. Può essere che si tratti di olio di qualità scadente, oppure di un tipo non adatto al proprio motore. Molto più frequentemente, il motore viene “tirato” in maniera esagerata; cioè viene usato per troppo tempo a regimi di rotazione eccessivi. Più alto è il numero di giri, maggiore sarà il calore sviluppato.
Questo caso è più frequente nelle moto, i cui motori girano normalmente a regimi molto più alti rispetto alle auto. I motori oggi hanno varie protezioni elettroniche. Ma c’è chi le aggira durante le operazioni di tuning. Se questo lavoro non viene compiuto perfettamente, i risultati sono proprio quelli.