Domenica 4 dicembre, tutti gli italiani maggiorenni saranno chiamati alle urne per esprime il proprio voto sul quesito del Referendum Costituzionale. Sono alcuni mesi che ogni giorno si cerca di fare chiarezza sul tema e tutto ciò che vi gira intorno. Ora, a pochi giorni dalla data tanto attesa da cittadini e politici, vogliamo approfondire un’ultima questione: cos’è il voto di protesta? Come funziona? Quali sono le differenze esistenti tra scheda bianca e scheda nulla? Vediamo tutti i dettagli.
VOTO DI PROTESTA: SCHEDA BIANCA
Il voto è un diritto e un dovere civico, ma dal momento che non esiste l’obbligo di esprimere la propria preferenza, in questo caso un ‘sì’ oppure un ‘no’ al quesito referendario, è possibile esprimere un voto di protesta, lasciando la scheda bianca. Consegnare una scheda bianca è una forma di astensionismo attivo, che influisce pertanto sia sull’esito elettorale, che sull’affluenza alle urne.
Perché una scheda sia considerata bianca non dovrà contenere alcun tipo di voto, né alcun segno, in altre parole deve essere riconsegnata, così come viene data all’elettore. In questo modo il cittadino sceglie consapevolmente di non esprimere alcuna preferenza.
La scheda bianca è considerata valida e viene conteggiata ai fini dell’affluenza alle urne, tuttavia non ha alcun valore sul risultato finale: influisce pertanto soltanto sulla percentuale dei votanti.
L’unico rischio di lasciare una scheda bianca è che nel corso dello spoglio qualche scrutatore ponga abusivamente una ‘X’, dove convergono i suoi interessi politici. E’ pressoché impossibile che qualcuno se ne accorga.
VOTO DI PROTESTA: SCHEDA NULLA
Se non si intende dare una preferenza al quesito referendario, oltre alla scheda bianca, si può esprimere il proprio voto di protesta, optando per una scheda nulla. Per annullare una scheda è necessario compilarla volutamente nella maniera sbagliata, ovvero non seguendo le indicazioni che normalmente vengono fornite anche in tv, nel periodo che precede le votazioni. Tutte le volte in cui una scheda non è conforme alle regole ministeriali, viene considerata nulla.
Ecco di seguito alcuni, tra i casi più comuni, in cui una scheda viene annullata:
-Quando non vengono rispetti i criteri con cui si deve apporre la ‘X’ per esprimere la propria preferenza;
-Quando compaiono scritte o scarabocchi, che esprimano insulti e/o dissenso;
-Quando la scheda non è autenticata.
A differenza di ciò che avviene con le schede bianche, le schede nulle non influiscono sull’esito delle votazioni: non sono considerate valide, tuttavia contribuiscono a incrementare i dati relativi all’affluenza alle urne.
VOTO DI PROTESTA AL REFERENDUM DEL 4 DICEMBRE
Cosa funziona in occasione del Referendum Costituzionale del prossimo 4 dicembre? Dall’analisi che abbiamo appena condotto, è evidente che sia la scheda bianca che la scheda nulla non vengono considerate, se non per quanto riguarda i dati di affluenza ai seggi. In questa tornata elettorale però c’è una differenza fondamentale rispetto ai referendum precedenti: quello del 4 dicembre è di tipo confermativo, pertanto il risultato che si otterrà sarà valido, indipendentemente dalla percentuale dei votanti. Il vostro voto di protesta quindi, non servirà a far raggiungere il quorum, che infatti per l’occasione non esisterà.
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