Cos’è la mandragora? L’erba trovata negli spinaci ritirati

Mandragora_autumnalis

(Photo by tato grasso/CC BY)

Cos’è la mandragora e perché ogni tanto se ne parla? La mandragora è una pianta che appartiene alla famiglia delle Solanacee ed è famosa fin dall’antichità per essere un vegetale dalle proprietà allucinogene e tossiche. L’alterazione mentale indotta dalla mandragora nei millenni passati è stata associata a pratiche mistiche, occulte e addirittura diaboliche. Occasionalmente i mezzi di informazione parlano della mandragora perché può infestare le coltivazioni di erbe mangerecce come gli spinaci, per poi finire nelle confezioni in vendita nei supermercati e causare gravi danni alla salute pubblica. La mandragora è infatti molto simile agli spinaci e alla borragine e si trova generalmente nei campi e nelle zone incolte aride.

Cos’è la mandragora?

Per capire cos’è la mandragora è bene spiegare brevemente quali sono le proprietà di questa pianta e perché è considerata velenosa. Intanto, come detto, appartiene alla famiglia delle Solanacee (la stessa di patate, melanzane e pomodori, ma anche di atropina, tabacco e belladonna) e poiché presenta foglie simili agli spinaci è facilmente confondibile con questi ultimi.

Pur essendo una pianta tossica, la mandragora (il cui nome scientifico è Mandragora autumnalis) ha proprietà narcotiche e sedative e può, per questo, favorire il sonno, ridurre il dolore e calmare la tosse. La ‘magia’ che gli attribuivano gli antichi è legata anche ad alcune proprietà di natura erotica, dato che era considerata afrodisiaca ed usata (anche) per combattere l’impotenza.

La mandragora è, in primis, un’erba tossica: gli alcaloidi che contiene, infatti, sono la causa del suo essere allucinogena e pertanto assolutamente non commestibile. Se ingerita, la mandragora può avere effetti molto seri, che vanno dai dolori addominali al vomito, dalla tachicardia all’aumento della pressione. Non solo. Mangiando foglie di mandragora si è soggetti a vere e proprie allucinazioni, che possono causare convulsioni e, in casi estremi, addirittura la morte. Avendo però delle proprietà calmanti, dalla mandragora si estraggono alcuni principi attivi (atropina e josciamina) che, dosati in maniera corretta, hanno buone capacità analgesiche.

Come detto, la mandragora era considerata anticamente una pianta ‘magica’: presente in tutte le pozioni di cui narrano miti e leggende, è raffigurata – in diversi testi antichi di alchimia – con le sembianze di un uomo: la radice, infatti, assume in primavera un aspetto vagamente antropomorfo. Da questa caratteristica ha poi preso vita un’altra leggenda, quella che vuole la mandragora piangente nel momento in cui viene estirpata dal terreno. E siccome questo, secondo il mito, provoca la morte di chi la coglie, Machiavelli (nell’omonima commedia) suggerisce di legarla al guinzaglio di un cane che, tirandola dalla terra, muore al posto dell’uomo.
Secondo altre credenze popolari, che spiegherebbero cos’è la mandragora dal punto di vista ‘magico’, la pianta nasceva dallo sperma degli impiccati in punto di morte. Altre ancora, la collocano in antichi riti di stregoneria dato che veniva utilizzata per realizzare le bambole di cera.
La leggenda che riguarda il pianto della mandragora nel momento in cui viene raccolta è ripresa, infine, anche nella celeberrima saga dedicata a Harry Potter quando, nell’episodio Harry Potter e la camera dei segreti, la professoressa Sprite spiega agli studenti (muniti di paraorecchi) come ‘difendersi’ dalle urla della mandragora e come utilizzarla per guarire le persone pietrificate.

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