La class action è un’azione legale collettiva portata avanti da un gruppo di utenti o consumatori per difendere i propri diritti nei confronti di un’impresa o un ente. L’azione collettiva, introdotta in Italia nel 2010 dall’articolo 140-bis del codice del consumo, si pone come obiettivo il risarcimento del danno subito da un gruppo di consumatori.
Questo tipo di azione legale, essendo appunto collettiva, presenta alcuni vantaggi rispetto al ricorso individuale. Il primo è il risparmio economico: le spese legali vengono infatti suddivise tra tutti i partecipanti, che altrimenti si troverebbero di fronte a spese insostenibili. Basti pensare alla sproporzione tra le forze economiche in campo (consumatore contro azienda), e alle alte spese legali e processuali. Aspetti per cui il singolo quasi sempre si trova costretto a rinunciare in partenza a intraprendere l’azione legale, a vantaggio dell’azienda che ha realizzato la condotta lesiva che rimane così impunita.
L’altro vantaggio è che la class action garantisce maggiore visibilità all’azione. L’unione fa la forza e fa più notizia. Pensiamo, ad esempio, alla class action portata avanti negli Usa nei confronti di Fca dopo il Dieselgate. Ci sono infine più possibilità che l’azione legale abbia successo. Le imprese, un po’ per tutelare la propria immagine, un po’ per evitare un risarcimento ancora più alto, tendono a cercare un accordo soddisfacendo la richiesta risarcitoria dei consumatori lesi.